Il momento di uccidere
La giuria
Il partner
L'avvocato di strada
Il testamento
La convocazione
Il re dei torti
Ogni
leggenda letteraria deve pur avere un inizio: nel caso di John Grisham, universalmente noto come
padre canonico del cosiddetto legal thriller, la leggenda comincia nel
1989 con Il momento di uccidere, recentemente ristampato da Mondadori
nella collana “I Miti”. Il romanzo d’esordio dello scrittore americano presenta nel suo
complesso una sorta di grammatica tematica di base dei plots giudiziari
ad alta tensione che hanno in seguito caratterizzato la sua carriera
letteraria. La storia, ambientata a Clanton, nel torrido Mississippi, prende avvio con le efferate
violenze ed il tentato omicidio ai danni di una bambina di colore di otto anni
da parte di due giovani balordi bianchi, ubriachi, razzisti e privi di
scrupoli. Il padre, Carl Lee Hailey, operaio d’indubbio rigore morale ed eroe
in Vietnam, ritrovata la figlioletta in fin di vita, si convince che la legge
non gli renderà giustizia: in preda a furore omicida crivellerà con un’arma da
fuoco i due colpevoli davanti ad una folla di testimoni. Il momento di
uccidere continua focalizzandosi sull’ostico interrogativo etico sul quale
saranno chiamati a deliberare i giurati del processo intestato a Carl Lee: si è
trattato dello spontaneo gesto di giustizia di un padre o dell’esecuzione
sommaria di un giustiziere? Il caso conquista le attenzioni dell’opinione pubblica
nazionale ed in breve spacca in due la nazione: in tribunale si accende una
lotta serrata senza esclusione di colpi tra il cinico procuratore dell’accusa e
Jack Brigance, giovane avvocato difensore di belle speranze, aiutato da una
studentessa di legge, da un collega divorzista e dal suo mentore alcolizzato ed
idealista. Nel frattempo l’esemplarità del processo riversa su Clanton sterminati cortei
coloured, e fa risbocciare nella contea il germe razzista del Ku Klux
Klan. Dal punto di vista narrativo Il momento di uccidere, nonostante
gli affioranti eccessi di retorica – ‘lievitati’ a dismisura nella traslazione sul grande
schermo firmata da Joel Schumacher nel 1996 –, è in assoluto uno dei
romanzi più rettilinei ed appassionati di Grisham – che d’ora in
poi si farà invece notare per la virtuosistica tortuosità delle trame –, avvincente
fino all’ultima pagina come ogni thriller che si rispetti. Alla giuria
(ed ai lettori) l’ardua sentenza...
John
Grisham, Il momento di uccidere, Milano, Mondadori (“I Miti”), 2002; pp.
628
Voto
7
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