James Lee Burke
La ballata di Jolie Blon
Il rancore marcio della Louisiana
Meridiano zero, collana meridianonero, pp. 351, € 16,00
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James Lee Burke ha lasciato nella memorie del noir il
detective cajun Dave Robicheaux, corroso nei suoi valori identitari dopo essere
venuto a contatto con un mondo criminale che degrada ogni cosa. Burke ambienta
le sue storie nel sud degli Stati Uniti, dove ancora è palpabile una profonda
ferita che separa i bianchi dai neri. La ballata di Jolie Blon
vede come scenario New Iberia, in Louisiana. Qui una
ragazza cattolica di sedici anni e la figlia di un pezzo grosso della mafia
locale, sono trovate stuprate e ammazzate a colpi di fucile. Il bluesman
disgraziato Tee Bobby Hulin è indiziato, ma per il detective Robicheaux non
crede nella sua colpevolezza. Le indagini dell’investigatore cajun si
concentrano su Legion Guidry, uomo bianco spietato e senza scrupoli,
supervisore delle piantagioni. La sfida tra Robicheaux e Legion, si rivela
essere un gioco al massacro che spingerà entrambi in una voragine di violenza,
che porta con sé un livore brutale che risiede nella storia di quelle terre
cosparse dal sangue generato dalle frustate sulla pelle degli schiavi. E se
l’abilità travolgente di assecondare la storia per accapararsi il lettore,
Burke mette in scena un horror razziale che fa rabbrividire per la sua
selvaggia manifestazione, in una terra controversa dove regna una natura
indomabile che sembra incidere gli umori degli uomini in un conflitto perenne
di odio e rancore. Non esiste redenzione e pace per questi personaggi, rinchiusi nelle radici di un passato ancora presente nella
sua veste gotica, che confonde il bene e il male nelle grigie sovrapposizioni che
non lasciano scampo alla speranza di uno sguardo aperto all’orizzonte.
Voto
8
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