Derek Raymond
Il museo dell’inferno
L’estetica infernale
Meridiano zero, collana meridiana nero, pp.228, € 14,00
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Lo spirito nero di Raymond percuote i personaggi, e infonde alla storia narrata
uno spessore umano derelitto ed emotivamente ferito. Come si conviene al genere
noir, il tocco dello scrittore inglese è quello di scoprire i nervi percossi di un mondo di per se fragile che sotto alla superficie ordinaria rivela
la sua sporcizia morale e la decadenza abissale dell’uomo. In questo quinto
romanzo della serie Factory il teorico del male, Ronald
Jidney, è quello di trovare un senso estetico
normalizzante nell’uccidere e ricomporre le parti smembrate delle sue vittime,
per trovare nel male la vera risposta ad una vita di maltrattamenti. Il sergente della A14, sezione omicidi irrisolti, viene invischiato casualmente in questa indagine, dove sotto la
patina di normale quotidianità, vengono fuori reticenze e comportamenti sconnessi, che rivelano essere il nascondiglio perfetto di un orrore che si perpetua da tempo. Quindi dietro ad esistenze che celano una parvenza rassicurante si svela un quadro terribile d’orrore che travolgerà inevitabilmente tutti. Derek Raymond
è un chirurgo della scrittura e le sue cuciture portano ad un insieme che è profondamente nero, e questa discesa negli abissi umani
portano alla luce l’evidenza esplicita del male, che non è guardata con compiacimento, ma per chi legge sente la sofferenza di questa esplorazione
oscura, nel visualizzare le trame violente di una mente omicida che non da
scampo a speranze.
Voto
8
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