Matteo Strukul
La ballata di Mila
Una folle impresa pulp
Edizioni E/O, Collana Sabot/Age, pp.208, € 17,00
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L’idea di una nuova collana come Sabot/Age curata da Massimo Carlotto è quella di spingersi verso un terreno di genere che sappia raccontare il
nostro reale, facendolo con un ottica che possa
scardinare l’immaginario noir preesistente nella lettura odierna italiana. Matteo Strukul cofondatore di Sugarpulp, movimento letterario dedicato al pulp noir, ci spinge verso due gang di criminali che si contendono la zona veneta: da una parte ci soni i Pugnali
Parlanti, aderenti alle triadi cinesi, e dall’altro c’è una cosca locale che fa
capo al sanguinario Rossano Pagnan. In mezzo a loro appare con furore violento, Mila
Zago, abbandonata dalla madre e violentata da una banda di assassini, ed ora è diventata una killer abilissima. Il suo scopo primario è mettere in scena una vendetta esemplare, mettendo i cinesi contro i veneti in un doppio gioco stringente che come ovvio ricorda da vicino una pellicola di Leone, come Per un pugno di
dollari. Se la trama non a abbaglia di originalità, la forza della forma di
scrittura sugarpulp è avere a disposizione una buona immaginazione e un linguaggio narrativo sincopato e tagliente, molto southern nel diramare le scene d’azioni e costruire
conseguentemente dei cambi di prospettiva coinvolgenti. I dialoghi sono fulminanti e quello che conta sono i personaggi che s’impongo caratterialmente per liberarsi in un racconto pulp debordante e godibile pagina per pagina. Se il cinema la fa da padrona come scenario di
riferimento, non inquina la scena medesima delle geometrie narrative, dimostrando il talento di Strukul nel saper reggere la storia su binari
di un genere iperrealista ma non manicheo, e per questo fresco e vitale come un giovane scrittore deve fare alla sua prima opera letteraria.
Voto
7
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