Lettera a Berlino
Cortesie per gli ospiti
Amsterdam
Espiazione
Solo
arrivati di slancio all’ultima pagina di Espiazione (e la verve
del romanzo incoraggia in tal senso) al lettore sarà dato di comprendere la
totalità del complesso intreccio elaborato da Ian
McEwan, un perfetto meccanismo narrativo che passa in rassegna vari generi
(spesso miscelandoli): dall’incipit segnato da visionari squarci
adolescenziali, passando attraverso un dramma sentimentale in piena regola e
vibranti storie di matrice bellica, per giungere poi alla chiusa di sapore
memoriale, che finalmente ci svela il carattere meta-letterario infuso in
quanto abbiamo letto finora. La storia si apre nella
vecchia Inghilterra, nell’estate del 1935, nella magione di campagna dei
signori Tallis: la vivace tredicenne Briony è un’aspirante drammaturga che sta
impegnando i tre cugini, ospiti forzati per la separazione dei genitori, nella
messa in scena della sua pièce. Intanto tra Robbie Turner, il figlio
della governante, di ritorno alla villa fresco di successi studenteschi, e la
coetanea Cecilia, sorella maggiore di Briony, sta nascendo qualcosa di tenero:
Briony è involontaria e casuale spettatrice (non vista) di un curioso bisticcio
tra i due, di ardua decifrazione dalla sua prospettiva adolescenziale, ed è
scelta subito dopo da Robbie come innocente messaggera d’amore, latrice di un
biglietto di scuse diretto alla sorella, in realtà della versione oscena del
messaggio (inviata per errore), che l’indiscreta fanciulla finirà ovviamente
per leggere di nascosto. Il succedersi degli eventi da qui in avanti prenderà
una piega incontrollabile: mentre tutta la famiglia è riunita a cena con vari
invitati (Robbie compreso), i due piccoli cugini di Briony si danno alla piega
e costringono tutti i convenuti ad una difficoltosa ricerca notturna che si
concluderà con un fatto increscioso. E così la piccola protagonista si macchierà
di un terribile errore, che McEwan
annuncia in anticipo da bravo narratore onnisciente: dal suo punto di visto
limitato ed impreciso Briony infatti non può che individuare in Robbie il
candidato ideale del fattaccio a sfondo sessuale testé consumatosi, condannando
lui ad un infinito tormento giudiziario, la sorella maggiore ad una vita in
perenne attesa sentimentale, se stessa alla costante ricerca di un impossibile
riscatto. I punti oscuri della vicenda riceveranno risposta solo nel prosieguo
del romanzo, a distanza di anni, mentre l’autore si diletta a presentarci la
storia con consistenti salti temporali, in sequenze frammentarie nelle quali
proietta sempre il lettore nel vivo dell’azione, hic et nunc, per poi
progressivamente riallacciare i fili lasciati in sospeso solo in seguito.
Probabilmente non si tratta del capolavoro assoluto di Ian McEwan, di certo Espiazione
conferma l’impeccabile stile e la notevole capacità organizzativa dello scrittore
inglese, cui peraltro va dato il merito di non ripetere mai uno schema
narrativo dimostratosi vincente, ma di sforzarsi sempre di proporre qualcosa di
nuovo o per lo meno di cercare nuovi itinerari romanzeschi. Da non perdere.
Ian McEwan, Espiazione, Torino, Einaudi, 2002; pp. 381
Voto
8
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