Benigni Roberto di Luigi fu Remigio
A cura di M.Martinelli, C. Nassini e F. Wetzl
Milano, Leonardo Arte, 1997; pp. 142
Un ritratto a 360 gradi del folletto comico toscano
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Benigni Roberto di Luigi fu Remigio
E l'alluce fu
Nel mese di giugno 1997 il comune di Castiglion
Fiorentino ha celebrato il comico più mordace d'Italia, ovvero Roberto Benigni che, proprio da queste
parti (a Misericordia per la precisione), nacque nel 1952 e visse fino all'età
di sei anni per poi partire con la famiglia alla volta di Prato, località Vergaio. A Benigni sono
state dedicate mostre, incontri, rassegne cinematografiche ed anche un libro
sulla sua vita, intitolato Benigni Roberto di Luigi fu Remigio, edito
per i tipi della Leonardo Arte e scritto a sei mani da Carla Nassini, Fulvio
Wetzl e Massimo Martinelli, con prefazione di Walter Veltroni ed introduzione
del semiologo Omar Calabrese. Il volume contiene una quantità incredibile di
informazioni, fatti singolari e curiosi sulla vita del popolare comico toscano,
illustrata da un numero notevole di fotografie inedite: si va dai tipici
ritratti di classe (dove ovviamente Benigni si ricosce subito dal suo tipico
ghigno beffardo), alle immagini degli esordi teatrali del comico, passando per
una foto del Robertaccio nazionale durante la prima comunione o per quelle che
lo catturano in ambito familiare, insieme alle sorelle ed ai genitori, forse le
più rappresentative. Oltre a questa nutrita galleria fotografica, non mancano
aneddoti in serie sulla vita del folletto comico fiorentino: ricordiamo ad
esempio il suo giudizio d'ammissione alla maturità del 1971, scritto da un
professore che forse non immaginava la sfolgorante carriera che questo alunno
'particolare' avrebbe percorso da lì in poi, diventando il comico più
famoso d'Italia e riuscendo ad esportare la sua irresistibile simpatia anche
nel resto del mondo. Benigni Roberto di Luigi fu Remigio tratta anche
dei vari aspetti dell'arte comica di Benigni:
l'amore per le rime improvvisate, sviluppato fin da bambino sfidando i
compaesani nel contrasto a tema fisso, proseguito negli anni Ottanta con i
semiologi bolognesi (Eco,
Calabrese) durante le serate del giovedì a base di acrostici, sciarade, rebus,
sfide a colpi di ottave e endecasillabi improvvisati – che molto spesso
finivano per vincere proprio Eco e Benigni -. Non
manca infine neppure una trattazione della filmografia della sua carriera di
regista e di attore: diretto da Jarmusch o da Fellini, Benigni conserva
sempre intatta la maschera di comicità che l'ha reso unico e irripetibile. A
chiosa conclusiva del volume le locandine dei suoi film, da Berlinguer ti voglio bene a Il mostro.
AA.VV., Benigni Roberto di Luigi fu Remigio, Milano, Leonardo Arte, 1997; pp. 142
Voto
7
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