Tangosuite
Tangherie arrabalere
Forever Tango
Festival del Film Etnomusicale 2000
Festival del Film Etnomusicale 2001
Dall'Argentina del tango, tema della passata edizione, il Festival del Film Etnomusicale rimane in sudamerica: spostandosi stavolta nel Brasile del samba e delle mille espressioni musicali e danzate. all'arena cinema del Poggetto (Via Mercati 24/b) a Firenze, dal 9 al 15 giugno si tiene infatti la prestigiosa rassegna organizzata dal Centro Flog per le Tradizioni Popolari.
"Brasile suoni e visioni", questo il titolo della XIX uscita, proporrà una panoramica rigorosa della produzione filmica (gran parte della quale in prima visione) dell'immenso stato lusofono abbracciandone gli aspetti musicali dei suoi piu' qualificati ambasciatori, da Caetano Veloso a Chico Buarque passando per Maria Bethania; mentre sul versante puramente etnografico non mancheranno poetici documentari che, dal carnevale al culto degli Orixas, dalle credenze animistiche alle origini d'Africa, indagano il meticciato culturale che rende unico il Brasile. da segnalare la produzione Flog/discoteca di stato con la multivisione "Yemanja', mito e desiderio" basata sulle foto di Patrizia Giancotti e il montaggio realizzato dal vasto materiale sugli indios Yanomami girato da Tito Rosemberg. Brasile, paese di mille contraddizioni. Dove si passa dai condomini miliardari e blindati alle favelas, in cui un alba di Rio può trasformarsi nell'inferno dei meninhos de rua, dove dalla povertà del Norteste si passa all'odore di frittura al dendé di Bahia. Sincretismi cristiani, influenze amerinde e riti africani, macumba e candomblé, un samba triste allegro che si trasfonde nelle movenze di danza, nei ritmi solari delle sfilate carnevalesche ma anche in espressioni raffinate della bossa nova, tanto quanto nelle finte dei giocatori o nei versi strascicati e miagolanti dei suoi poeti cantanti. Contrasti stridenti che sfrigolano in mille modi di vita, dove il rosario serve a rivolgere preghiere a deità marine e signori dell'arcobaleno. Difficile tradurre il tutto in una settimana di proiezioni serali. Ma la traversata proposta da questo XIX° appuntamento con il Festival del Film Etnomusicale, con sulla plancia di comando il direttore artistico Leonardo D'Amico, vale il viaggio; una scoperta, con molti inediti, dei "Suoni e visioni" carioca. Per quanto riguarda la musica succose incursioni nel meglio del cantautorato, dalla saudade di Chico Buarque agli svolazzi vocali di Caetano, senza dimenticare la divina Maria Bethania e il riottoso Carlinhos Brown; ma anche le imperiture lezioni di Jobim e Joao Gilberto. Per il visivo, a partire dalla bella mostra fotografica di Gigliola Vesentini (ospitata per tutta la durata del festival) non si scherza: rivisitazioni dei miti greci immersi nella neritudine dell'Orfeo, discutibile e stimolante, e pericolosi sconfinamenti in stregoneschi territori in compagnia del fotografo ed etnografo Pierre Verger, detto "Fatumbi", che ha dedicato la sua esistenza ad individuare le infiltrazioni della cultura del Benin nella quotidianità bahiana. Ma anche con il gioiello della produzione Flog: un multivision della fotografa (di "Airone" e molte altre testate) Patrizia Giancotti, commentato dalla musica di Francesco De Melis dedicato a Yemanjà, dea lustrale della femminilità profonda ed amniotica; nonché il montaggio realizzato appositamente per il festival tratto dal copioso materiale girato da Tito Rosenberg tra gli Yanomami, tribù che vive ai confini del Venezuela.
Schegge inedite, chicchi di caffè non macinato che restituiscono un'immagine sonora del Brasile fuori dalle rotte consuete.
Voto
9