Compagnia Krypton
Il Ponte Di Pietra
Da Il ponte di pietre e la pelle di immagini di Daniel Danis, traduzione Gioia Costa, regia Giancarlo Cauteruccio, con Giuseppe Insalaco, Giulia Pizzimenti e Romana Rocchino, progetto scenico e direzione dell’allestimento Loris Giancola, progetto video e montaggio Stefano Fomasi, elaborazioni visual Alessio Bianciardi, costumi e assistente alla regia Massimo Bevilacqua
Una produzione Compagnia Krypton, in collaborazione con Face à Face e Maggio Fiorentino Formazione, in scena dal 18 al 20 febbraio 2011 alle 21 al Teatro Studio di Scandicci
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"Lavorare sul testo di Daniel Danis e entrare nella storia dei suoi piccoli eroi, se si considerano i fatti di cronaca, italiana e internazionale, che vedono i bambini spesso vittime dei peggiori abusi mi è sembrato davvero necessario – dice Giancarlo Cauteruccio -. Esistono delitti, nelle zone di guerra, nei paesi afflitti dalla
fame, e dall’estrema povertà, che non hanno colpevoli diretti, ma hanno molti responsabili, e i buoni cittadini dei paesi ricchi sono fra questi: responsabili per l’ignoranza dei fatti, per l’indifferenza, per la violenza".
Al festival Fabbrica Europa 2010, fu presentato al Teatro Studio di Scandicci “Il ponte di pietra”,
un lavoro che la Compagnia Krypton ha sviluppato nell’ambito del progetto sperimentale "Face à Face" (che promuove e produce la traduzione e la messa in scena di testi di giovani autori teatrali francesi).
Il lavoro, tratto da “Il ponte di pietre e la pelle di immagini” dell’autore franco-canadese Daniel Danis (è nato nel 1962 in Québec), torna dal 18 al 20 febbraio 2011 alle 21 al Teatro Studio di Scandicci con la regia di Giancarlo Cauteruccio, i due giovani attori Giuseppe Insalaco e Romana Rocchino e l’attrice acrobata Giulia Pizzimenti. La nuova edizione si avvale di un allestimento scenografico digitale in cui
giovani scenografi di Maggio Fiorentino
Formazione sperimentano direttamente nella produzione una esperienza formativa.
"Daniel e io siamo accomunati dalla passione per un teatro di poesia e dal lavoro sulla
luce in ambito artistico – sottolinea Cauteruccio. Questo comune sentire ha favorito un particolare risultato sul piano scenico, forte di un apparato audio/visuale che richiama il rapporto con il gioco digitale dei bambini di oggi, e approfondisce la nostra ricerca sulla scena virtuale. Ma il gioco nello spettacolo è solo apparente, ed evidenzia gli archetipi espressivi dell’infanzia e dell’innocenza, contrapponendoli alla durezza della verità e della storia, pur immergendo lo spettatore in un accattivante viaggio percettivo".
Due bambini, Momo il maschio e Mung la femmina, sono i protagonisti di questa storia senza
tempo né luogo. I bambini lavorano insieme ad altri ragazzi della loro età, anche loro probabilmente convinti a lasciare le loro famiglie con il miraggio di un lavoro che li nobiliti, che dia una risposta alle loro esistenze. Momo e Mung si parlano, si annusano a distanza. Un giorno, nella fabbrica, avviene un’esplosione e i bambini riescono a scappare. Insieme. Tra sogno e realtà, esplorano il mondo alla ricerca del paese senza guerra. Insieme, impareranno a conoscersi, a combattere la sofferenza. Insieme inventeranno un mondo nuovo.
Da questo plot nasce uno spettacolo di teatro ragazzi che riflette ancora una volta l’inclinazione di Cauteruccio all’uso massivo dei dialetti in ogni occasione: siciliano e calabrese si specchiano nel francese, mentre la scena riflette le creazioni multimediali di Maggio Fiorentino Formazione intersecate alle acrobazie gentili della Pizzimenti e all'affannato recitato dei due protagonisti su due pedane. Osare di più, uscire dalla gabbia schematica “parola – immagine” avrebbe dato una dimensione più mordente all’azione. Secondo noi non basta la multimedialità vestita di dialetto a dare ritmo e spessore al progetto, ma si capisce che in scena ci sono giovani protagonisti(in tutti i sensi), che vanno sicuramente incitati a sperimentare. A questo proposito è bene ricordare che Maggio Fiorentino Formazione è l’accademia di alta formazione del teatro del Maggio Musicale Fiorentino e rivolge la sua offerta formativa a tutte le arti e mestieri del teatro lirico. A partire da questo approccio, MFF sviluppa attività formative non solo nelle professioni tradizionali ma anche in nuovi ambiti, riallacciandosi alla sperimentazione e innovazione scenica di cui il Maggio è sempre stato uno dei principali interpreti e artefici. In questo contesto si colloca il corso di Tecniche informatiche e multimediali per
le scenografie, nato nell’ambito della collaborazione instaurata con il Teatro Studio/Compagnia Krypton, realizzato con il coordinamento didattico e artistico di Giancarlo Cauteruccio, finanziato con fondi europei attraverso voucher formativi individuali della Provincia di Firenze – Settore Formazione e inserito nel catalogo dell’offerta formativa del Centro Formativo Territoriale Area fiorentina sud. Le scenografie dello spettacolo
sono quindi frutto di un lavoro laboratoriale e pluridisciplinare fra i partecipanti al corso e i docenti in un’ottica di integrazione fra
didattica e produzione che si propone come modello per nuove prospettive di sviluppo dello spettacolo dal vivo.
Voto
6 ½
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