Gli esuberati (di Pennac-Tardi)
La passione secondo Thérèse
Signori bambini
Ecco la storia
Daniel Pennac è divenuto famoso con l'ormai celebre
tetralogia di romanzi incentrata sulla figura di Benjamin Malaussène, di
professione 'capro espiatorio', e sulla sua tribù di fratelli minori, spesso
coinvolti in misteri polizieschi illuminati dalla sapiente (e brillante) regia
dello scrittore
francese: storie raccontate sul filo costante di un umorismo mordente ed
affabile, ricche di invenzioni narrative e colpi di scena. Dopo l'apice
creativo toccato ne La Prosivendola,
il meccanismo pare essersi leggermente involuto in Monsieur Malaussène: accantonata momentaneamente la sua saga
familiare, Pennac, professore in un liceo parigino ed autore di libri
per l'infanzia, ha scelto un vecchio professore e tre suoi alunni come
protagonisti del suo nuovo romanzo, Signori
bambini. «Immaginazione non significa menzogna»: è il motto, ripetuto fino
all'ossessione, dal caparbio professor Crastaing ai suoi allievi: Crastaing è
il tipico esempio di insegnante esacerbato dalla professione e dalla
consapevolezza di non riuscire a forgiare davvero le giovani menti alle quali
dovrebbe insegnare i rudimenti dell'istruzione e, in ultima analisi, della vita
stessa. Crastaing ha una curiosa fissazione didattica: i temi sulla famiglia,
proposti a getto continuo ad intere generazioni di studenti. La storia prende
avvio per l'appunto con un tema (sulla famiglia, ovviamente) assegnato per
punizione a tre alunni indisciplinati, un tema che implica un bello sforzo
d'immaginazione: "Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la
notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in
camera dai tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il
seguito". Con una simile traccia come spunto narrativo, nei romanzi di Pennac
può succedere di tutto: i tre monelli - Igor, Joseph e l'innocente Nourdine,
autoaccusatosi per ansia 'integrativa' (è maghrebino) - uno dopo l'altro
finiscono per svolgere il compito loro affidato e il motto ripetuto da
Crastaing si avvera materialmente: nello spazio di una sola notte diventano
adulti, mentre i loro genitori ritornano bambini - ma forse questo rapporto
rovesciato stava in piedi già prima, chissà... -. Dopo la trasformazione per i
tre diventa naturale iniziare una spedizione punitiva attraverso Belleville (il
quartiere per eccellenza dei romanzi di Pennac) per
trovare il vecchio insegnante: trovato Crastaing, scopriranno anche i segreti
motivi della sua ossessione didattica. L'originale ottica scelta da Pennac per
raccontare la vicenda è quella del padre di Igor, morto prematuramente a causa
di una trasfusione di sangue infetto, ma che continua a dare consigli al
figlio. Signori bambini è una prova,
come al solito, notevole della scrittura 'prosivendola' dell'autore
francese: un romanzo sull'infanzia, ispirato da una brillante verve immaginativa e sostenuto dal
sottile umorismo cui Pennac ha ormai abituato i suoi affezionati lettori.
Daniel Pennac, Signori bambini, Milano, Feltrinelli ("Universale Economica"), 1999; pp. 192
Voto
7½
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