Timeline
Preda
Non
sarà un caso se lo stesso Crichton,
intervistato in merito alle proprie predilezioni letterarie, abbia più volte
confessato il suo amore per Jules Verne, considerando che in pratica l’autore di
Andromeda, Congo e Jurassic Park condivide
molti punti in comune con l’autore transalpino, maestro indiscusso dei primordi
della science fiction. Come è sempre accaduto nella sua produzione precedente,
anche in Preda
Michael Crichton gioca d’anticipo sull’attualità scientifica,
focalizzandosi stavolta sui rischi insiti in materia di biotecnologia e
nanotecnologia. Dopo aver fatto il punto della situazione attuale sul fronte
della produzione di macchine microscopiche – la nanotecnologia è ancora agli
albori, ma già dall’anno scorso è stata sfruttata per la realizzazione di
rivoluzionarie finestre autopulenti e garze corredate di proprietà
anti-infiammatorie e antibiotiche – nell’accurata introduzione, lo scrittore americano
lancia il classico interrogativo da un milione di dollari: che succederebbe
accostando l’informatica alla nanotecnologia per dotare queste macchine
microscopiche di una forma di vita artificiale? Preda risponde appunto
al quesito, seppure in forma romanzesca: la soluzione elaborata da Crichton
è narrativamente avvincente e molto serrata dal punto di vista della
documentazione, infatti in appendice al volume non manca una corposa
bibliografia scelta che propone percorsi di approfondimento per i lettori più
curiosi sul fronte scientifico. Ma veniamo alla storia, ambientata nella
California attuale: Julia Forman lavora per la Xymos, un’azienda di ricerca che
opera nel settore più ‘caldo’ del momento, ovvero l’applicazione medica delle
nanotecnologie. Almeno questo è quanto ha intuito Jack, marito di Julia e
protagonista di Preda,
informatico specializzato in programmi che replicano comportamenti del mondo
animale. Essendo attualmente disocuppato ed in cerca di nuovo impiego, Jack ha
modo di notare da vicino i recenti cambiamenti della moglie, sempre più assente
da casa – e non a caso stressata, paranoica, aggressiva, ma anche stranamente
tonica, atletica, inquietante – perché in prima linea con l’ultimo progetto
targato Xymos, da cui dipende lo stesso destino dell’azienda. Anche per questo
Jack, chiamato nel complesso hi-tech della Xymos in Nevada per risolvere un
problema tecnico, non avrà esitazione alcuna a sbirciare nella tana
professionale della moglie, finendo per scoprire che il progetto top secret
(microtelecamere per usi medico-diagnostici) ha subito una brusca sterzata in
direzione militare, futuribile e catastrofica, dato che un programma di Jack
ispirato ai predatori ha dotato gli sciami di nanorobot di vita artificiale,
purtroppo fuori del controllo degli stessi creatori. Meno accattivante di Timeline o Rivelazioni,
Preda riesce comunque a tenere il lettore col fiato sospeso fino
all’ultima pagina: dopo aver dispiegato tutti i fili della trama in modo
articolato, Crichton
ci catapulta nel bel mezzo di una minaccia terribile ed apparentemente
impossibile da sconfiggere, procedendo quindi nella narrazione a ritmo
accelerato e con la suspense a pieno regime. Un intrigante romanzo
d’intrattenimento scientifico.
Michael Crichton, Preda, Milano, Garzanti, 2003; pp. 467
Voto
7½
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