Vincere
Il regista di matrimoni
Buongiorno, notte
L'ora di religione
Intervista a Marco Bellocchio
Intervista a Sergio Castellitto
La balia
Dopo
Buongiorno, notte
Marco Bellocchio è tornato dietro la macchina da presa per raccontare un
altro dramma (per quanto più sommerso) della storia del Novecento in Vincere, un film che racconta
l’amore tormentato e non corrisposto dell’irriducibile Ida
Dalser per Benito Mussolini. Ida conosce il futuro duce quando ancora è un
giovane socialista che si oppone fieramente alla Chiesa ed alla monarchia,
quando intento provocatoriamente a scuotere un uditorio sfidando Dio in persona
a fulminarlo nei prossimi cinque minuti per provare la sua esistenza, quando
invece impegnato a spingere le masse inconsapevoli verso l’emancipazione
sociale. Sulla protagonista incombe un vero colpo di fulmine: si innamora di
Mussolini a prima vista e per lui vende tutti i suoi beni – il salone di
bellezza, la casa, i mobili, i gioielli – per finanziare la fondazione del
“Popolo d’Italia”, il giornale che diverrà la base del futuro Partito Fascista.
Quando scoppia il primo conflitto mondiale, Mussolini si arruola e sparisce
dalla vita di Ida, che lo ritroverà tempo dopo immobilizzato a letto in un
ospedale militare, purtroppo accudito da un’altra donna, Rachele, sposata con
rito civile. L’amara sorpresa la induce a scagliarsi contro la rivale
protestandosi la legittima consorte di Benito Mussolini, cui avrebbe dato anche
un figlio, Benito Albino, ma la allontanano con la forza. Incapace di accettare
compromessi di sorta, la protagonista continuerà ad urlare la verità ad ogni
autorità disposta ad ascoltarla, divenendo col tempo una presenza sempre più
imbarazzante per il Duce che, dopo averla disconosciuta e messa sotto
sorveglianza, la sacrificò in nome della propria immagine pubblica, cancellando
i documenti del matrimonio, rinchiudendola per sempre in un manicomio e separandola
dal figlio, tristemente destinato alla stessa sorte. Vincere è un film
nettamente diviso in due parti, con intarsi narrativi, talvolta semplici
istantanee, che si succedono secondo una cronologia ondivaga: prima Bellocchio ci
mostra con soluzioni visivamente quasi futuriste lo sbocciare della passione
privata insieme alla violenta genesi del regime, poi il regista si concentra
sul dramma privato di madre e figlio mentre l’ascesa di Mussolini è resa in
contemporanea con efficaci filmati di repertorio. Nel cast spiccano ovviamente
una magnifica Giovanna
Mezzogiorno ed un bravissimo Filippo Timi.
L’impeccabile confezione si completa con le musiche di Carlo Crivelli e la
splendida fotografia di Daniele Ciprì. Il film racconta uno scontro di volontà
monolitiche, indipendentemente dalla giustizia morale sottintesa alle loro
azioni: Ida Dalser proclama una verità che un intero popolo che va divenendo
ogni giorno più fascista non può accettare, dunque sarebbe opportuno che la
protagonista recitasse la parte della brava massaia che il regime impone alle
donne italiane, come umanamente le suggerisce lo psichiatra del manicomio di S.
Clemente. Una commovente storia di esistenza cancellata intrisa di un forte
rigore morale che si allinea per certi versi con la tragedia raccontata in Changeling da
Clint Eastwood, che certo apprezzerebbe quest’ultima fatica di Marco
Bellocchio…
Vincere, regia di Marco Bellocchio, con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Corrado Invernizzi, Michela Cescon, Matteo Mussoni, Elena Presti, Fausto Russo Alesi, Paolo Pierobon; drammatico; Italia; 2009; C.; dur. 2h e 8’
Voto
8
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