Buongiorno, Notte
Regia di Marco Bellocchio
Cast: Maya Sansa, Luigi Lo Cascio, Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Giovanni Calcagno, Paolo Briguglia; storico; Italia; 2003; C.
Il lato più oscuro degli anni di piombo
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Buongiorno, notte
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La balia
Dall’autore
de I pugni in tasca e L’ora di religione
arriva una ricostruzione dall’interno della famigerata strage di via Fani che,
venticinque anni fa, dette avvio al caso Moro, uno dei misteri più complessi
della storia contemporanea italiana. Se di recente Piazza delle cinque lune di
Renzo Martinelli aveva elaborato un’ipotesi del rapimento del politico
democristiano nel registro del thriller, l’ottica scelta da Marco
Bellocchio è drammatica, ispirata alla vicenda reale ma ad essa volutamente
infedele sotto il profilo storiografico: anche per questo Buongiorno, Notte,
titolo mutuato da Emily Dickinson, risulta così un’originale rilettura di un
fatto di cronaca nera che tenne l’Italia col fiato in sospeso per quasi due
mesi. Bellocchio ha rielaborato il rapimento di Aldo Moro ritraendolo
dall’ottica della brigatista Chiara, ispirata
con qualche licenza d’autore alla figura reale di Anna Laura Braghetti: è dagli
occhi dell’unica donna del gruppo dei rapitori, l’unica a conservare un lavoro
di bibliotecaria ed una parvenza di vita sociale durante il sequestro, che gli
spettatori imparano a riconoscere Aldo Moro, sempre chiamato
“Presidente” dai suoi carcerieri, che vivono un’esistenza da soldati, reclusi
essi stessi nell’appartamento in cui viene detenuto il loro prigioniero, un
prigioniero politico in una guerra rivoluzionaria, un ostaggio sempre più
rassegnato a scrivere lettere alle istituzioni ed ai compagni di partito per
promuovere una trattativa di scambio tra la sua persona e le BR in
carcere. Chiara è una ragazza sorretta da una fede quasi naïve negli
ideali rivoluzionari delle BR, la prima del gruppo dei carcerieri a vacillare,
sempre più insonne, sempre più attenta scrutatrice (non vista) dei movimenti
del prezioso ostaggio, che in breve diventa presenza ossessiva dei suoi sogni.
La carica emotiva di Buongiorno,
Notte è affidata in gran parte a questa generale ‘umanizzazione’ dei
carcerieri di Moro, convinti della propria delirante missione ma tutti – per
quanto ognuno in base alla propria sensibilità – scossi in qualche modo dalla
prova definitiva che li attende nel caso (ipotesi subito probabile) che la
linea dura scelta dalle istituzioni continui a negare dignità di soggetto
politico alle BR:
materializzare il verdetto di morte a cui il direttivo dei terroristi ha
condannato il prigioniero Moro, nonostante il dubbio (paventato dal sempre più
rassegnato ostaggio) che l’eliminazione del presidente della DC, reo di aver
aperto il proprio partito a sinistra, trasformerà lui in un martire ed i suoi
aguzzini in terroristi sanguinari senza possibilità di redenzione, finendo così
per rendere un inestimabile servigio ai suoi avversari politici. Il film raggiunge inauditi
livelli d’intensità, anche grazie al calzante accompagnamento musicale dei Pink
Floyd di The
dark side of the moon, nei momenti topici della storia, ovvero la
presa di coscienza dell’inevitabile assassinio e la parata di politici ai
funerali di stato cui la famiglia Moro negò la salma del defunto. La mano
essenziale di Bellocchio segue implacabilmente l’ineluttabile corso degli
eventi, attingendo a filmati di repertorio ed assecondando al meglio l’ottima
prova complessiva di un grande cast, con Maya Sansa, il solito Luigi
Lo Cascio e Roberto Herlitzka in grande evidenza. Tutto questo è Buongiorno,
Notte: un’escursione negli anni di piombo toccante da far male,
tragicamente intensa, drammaticamente umana.
Buongiorno, Notte, regia di Marco Bellocchio, con Maya Sansa, Luigi Lo Cascio, Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Giovanni Calcagno, Paolo Briguglia; storico; Italia; 2003; C.; dur. 1h e 45'
Voto
8
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