Thank you for smoking
Regia di Jason Reitman
Cast: Aaron Eckhart, Maria Bello, Cameron Bright, Adam Brody, Sam Elliott, Katie Holmes, William H. Macy, Robert Duvall, Rob Lowe; commedia; U.S.A.; 2005; C.
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Thank you for smoking
Juno
Tra le nuvole
Il film d’esordio del figlio
d’arte Jason Reitman – rampollo di papà Ivan, già autore dei due Ghostbusters
e dell’esilarante I gemelli – profuma di buono a partire dai deliziosi
titoli d’apertura smoking style, che ci introducono in una storia che
avrebbe potuto benissimo essere diretta dai fratelli Coen, con i quali peraltro
il giovane cineasta rivela non poche affinità nello stile di regia. La storia
al centro di Thank
you for smoking, tratta dal romanzo satirico di Christopher Buckley,
sembra concepita proprio per provocare sia gli adepti che i detrattori del
vizio del fumo: ne è protagonista l’affascinante Nick Naylor, vicepresidente
dell’Accademia degli studi sul fumo, un’istituzione scientifica finanziata
dalla Big Tobacco, un colosso della produzione di sigarette. La professione del
buon Nick consiste infatti nel difendere i sacrosanti diritti dei fumatori e
soprattutto dei fabbricanti di bionde: nelle prime sequenze lo vediamo infatti
partecipare con cinica efficacia ad un talk show in cui sono stati chiamati
a discutere del problema del fumo un giovane malato terminale (ovviamente di
cancro polmonare), vari esponenti di leghe antifumo ed infine lui, denominato
assassinio di masse, Mefistofele yuppie e killer di bambini.
D’altra parte chi può incolpare Nick Naylor di darsi anima e corpo al lavoro? A
parte il fatto che anche lui ha un mutuo da pagare e che pare nato per
incantare il prossimo, Nick non ha una vita privata propriamente brillante,
dato che è separato dalla moglie, ha problemi col figlioletto ed i suoi unici
amici sono i colleghi Polly (portavoce di fabbricanti di alcolici) e Bobby
(curatore delle relazioni pubbliche di produttori di armi da fuoco). Al tavolo
del loro pub preferito i tre MDM (Mercanti Di Morte) talora discutono delle
vittime mietute in patria ogni giorno dai rispettivi settori, ma non c’è gara,
dato che le sigarette producono quotidianamente ben 1.200 cadaveri contro i 270
causati dall’alcool e gli appena 30 uccisi da armi. Nonostante il lavoro di
Nick dovrebbe consistere principalmente nel limitare i danni indotti dalla
crescente ghettizzazione del fumo – un politico intende addirittura stampare un
simbolo con teschio e tibie su ogni pacchetto di sigarette –, il nostro eroe ha
avuto un’idea luminosa per rilanciare il vizio che gli paga lo stipendio ogni
mese: pagare i produttori hollywoodiani per rilanciare le bionde sul grande
schermo, ad esempio in un blockbuster di fantascienza in cui Brad Pitt avvolge con
anelli di fumo il corpo sinuoso di Catherine Zeta-Jones
dopo un amplesso spaziale. Un’idea semplice e geniale, se un’intervista con una
seducente giornalista in carriera non incombesse sulla sua testa. Thank you for smoking
è la classica pellicola indipendente da non perdere: una commedia al
vetriolo interpretata da un convincente Aaron Eckhart e da
un cast perfetto, concepita in laboratorio per innescare la scintilla del
dibattito e capace di sviscerare un problema complesso come il fumo senza
accendere una sola sigaretta…
Thank you for smoking, regia di Jason Reitman, con Aaron Eckhart, Maria Bello, Cameron Bright, Adam Brody, Sam Elliott, Katie Holmes, William H. Macy, Robert Duvall, Rob Lowe; commedia; U.S.A.; 2005; C.; dur. 1h e 35’
Voto
7½
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