Pitch Black
Below
The Chronicles of Riddick
Il
film s’intitolava Pitch
Black, ormai un cult movie della fantascienza di marca
orrorifica, ed il suo taciturno protagonista rispondeva al nome di Riddick, un
antieroe moralmente discutibile, dotato di vista notturna e perfettamente
interpretato dal massiccio Vin Diesel
nella sua migliore prova sul grande schermo. Il valore aggiunto di Pitch
Black era però riposto nella regia di David Twohy, un cineasta capace di
raggiungere il massimo risultato in termini di suspense col minor
impiego di effetti speciali (il che, nella fantascienza odierna, non è impresa
da poco). Il successo sotterraneo della pellicola ha quindi autorizzato
l’immancabile sequel, ovvero The Chronicles of Riddick
in cui il nostro eroe viene recuperato e ridisegnato sul versante epico. Da un
lustro i mercenari a caccia della taglia pendente sulla sua testa stanno
braccando Riddick, imprigionato nella cella sotterranea di un pianeta-carcere
segnato da un’impossibile escursione termica. Ultimo superstite dell’illustre
dinastia dei Furiani, Riddick è predestinato a contrastare la crudele schiatta
dei Necromongers, perfidi alieni dalle attitudini assolutistiche e dal look
sadomaso – quasi una citazione indiretta dei cattivi cyberpunk di Dune
di David Lynch –. Le epiche gesta del mitico eroe di cimmeriana ispirazione –
piacerà senz’altro ai lettori del Conan di Robert E. Howard – nel film ce le racconta
Judi Dench nelle barocche vesti di veggente futuribile. Il tutto narrato
nell’efficacissimo stile di David Twohy, che stavolta si è lasciato sedurre non
poco dal fascino discreto della computer grafica: fiato costantemente sospeso,
grande ritmo, inquadrature mai scontate, un’ottima fotografia. Secondo copione The
Chronicles of Riddick lascia aperti sviluppi futuri: auguriamoci che sia la
stessa accoppiata regista-protagonista a raccontarceli...
The Chronicles of Riddick, regia di David Twohy, con Vin Diesel, Colm Feore, Thandie Newton, Keith David; fantascienza; Usa; 2004; C.; dur. 1h e 50'
Voto
6½
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