Pitch Black
Regia di David Twohy
Cast: Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser, Keith David; fantascienza/thriller; Usa/Austral.; 1999; C.
Nel buio di un'eclisse aliena...
|
 |
Pitch Black
Below
The Chronicles of Riddick
Probabilmente
la situazione ambientale più adatta a suscitare la paura è l’oscurità. Il buio,
non a caso, costituisce uno dei timori ancestrali della razza umana, nonché
dell’immaginario infantile (in genere tutti i bambini ne hanno paura). Giocando
più che altro sull’angoscia indotta da assenza di luce David Twohy ha creato un
B-movie memore della lezione di Alien di Ridley Scott, il che
equivale a dire che in Pitch Black
la suspense si taglia con il coltello per tutto il plot, e
gli immancabili mostri alieni terrorizzano più per l’ineluttabile imminenza del
loro arrivo che per la loro presenza in senso stretto (ricordate? nel primo Alien
la creatura sanguinaria si intravedeva in pochi fotogrammi). Il film prende avvio con
il classico naufragio intergalattico: un’astronave da trasporto è danneggiata
da una pioggia di micrometeoriti ed è costretta ad un atterraggio di fortuna in
un pianeta sconosciuto. L’equipaggio ne esce decimato e nel gruppo superstite
s’impone di fare di necessità virtù, cercando di sopravvivere tutti insieme. In
quella che potrebbe essere una banale pellicola d’azione fantascientifica
s’interpone a questo punto un’efficace sottotrama di marca thriller: in
una base sperduta i sopravvissuti trovano un modello in scala del sistema in
cui sono approdati, modello che mostra come i tre soli che illuminano
ininterrottamente il pianeta stiano per posizionarsi in modo da produrre un
eclisse decennale. Poco dopo, mentre lo sparuto equipaggio continua
misteriosamente a scemare, la
trama si ravviva con un rivoltante sviluppo: il pianeta arido e deserto è
abitato da letali creature, una sorta di incrocio alieno tra un dinosauro ed un
uccello. I mostri sono voracissimi, molto rapidi, allergici alla luce ma ben
decisi a sfruttare le ore di oscurità per divorarsi l’intera comitiva. Altra
singolarità di Pitch Black
è la complessità del gruppo di reduci spaziali, personaggi dotati di luci
ed ombre: la pilota Fry, coraggiosa ma capace di sacrificare la maggior parte
dell’equipaggio per salvare l’astronave; un cacciatore di taglie che dovrebbe
rappresentare la legge, ma tossicodipendente e con evidenti problemi
caratteriali; infine il criminale Riddick, presunto psicopatico, pericoloso ed
inaffidabile ma con latenti riserve di umanità, il jolly del gruppo, dato che i
suoi occhi sono stati modificati chirurgicamente per vedere al buio. Ottima
anche la resa visiva del pianeta alieno, ‘ricostruito’ nel deserto australiano (come
in Interceptor) e catturato in immagini con un colore denaturato davvero
molto suggestivo. Una
bella sorpresa a basso budget che si è già conquistata l’onore (o
l’onere) di un prequel.
Pitch Black, regia di David Twohy, con Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser, Keith David; fantascienza/thriller; Usa/Austral.; 1999; C.; dur. 1h e 48'
Voto
7½
|
 |
|