The Manchurian Candidate
Regia di Jonathan Demme
Cast: Denzel Washington, Meryl Streep, Liev Schreiber, Jon Voight, Kimberly Elise; thriller; Usa; 2004; C.
Dall'omonimo romanzo di Richard Condon
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Il silenzio degli innocenti
Philadelphia
The truth about Charlie
The Agronomist
The Manchurian Candidate
Rachel sta per sposarsi
Non
pago del (discreto) remake di Sciarada offerto in The truth about Charlie,
l’autore de Il
silenzio degli innocenti continua imperterrito sul sentiero della
rielaborazione stilistica con The Manchurian Candidate,
tratto dall’omonimo romanzo di Richard Condon già traslato sul grande schermo
nel 1962 da John Frankenheimer in Va’ e uccidi. Protagonista della
storia – che, ovviamente è stata aggiornata ai nostri tempi – è il maggiore Ben
Marco, un reduce della Guerra del Golfo: la sua vita è un ossessionante
alternarsi di incubi, ricordi imprecisi, lacune e fobie di ardua decifrazione,
nonostante gli esperti dell’esercito abbiano concordato che Marco sia oppresso
dalla cosiddetta sindrome del Golfo. Di fatto i sogni del protagonista
sono comuni a tutta la sua squadra operativa che, ai tempi del conflitto
mediorientale, svanì nel nulla per un paio di giorni, per salvarsi dal nemico
grazie all’eroico intervento del Sergente Shaw, poi premiato con la prestigiosa
Medaglia d'Onore del Congresso per il proprio coraggio. Per Raymond Shaw,
rampollo di una delle famiglie più in vista della politica americana,
quell’atto eroico è diventato il trampolino di lancio ideale per la politica di
serie A e, grazie alle abili strategie della madre senatrice,
l’ex sergente è in corsa per la Casa Bianca, con l’obiettivo della poltrona di
vicepresidente. Quando il maggiore Marco – che, per caso, si è ritrovato
impiantato nella schiena un misterioso ordigno tecnologico – riesce ad
abbordare Shaw per chiedergli se anche lui abbia sofferto degli stessi incubi e
delle stesse allucinazioni che negli anni hanno condotto alla follia gran parte
della vecchia squadra militare, la vicenda va tingendosi di giallo: la pista
principale parrebbe indicare addirittura la senatrice Shaw, ormai da decenni
legata alla Manchurian Global Corp., una multinazionale dotata delle risorse
finanziarie di un continente, che mira ad assicurarsi per vie trasversali il
controllo del mondo. Un
inquietante esempio di fantapolitica che inquieta per le atmosfere oscure ed
opprimenti: il macchinoso intreccio di The Manchurian Candidate ci
conduce claustrofobicamente verso un finale annunciato destinato a svoltare a
sorpresa sul rettilineo d’arrivo. Nonostante la prova impeccabile offerta dal
solito Denzel Washington, per mancanza di ritmo e scioltezza la versione di Jonathan Demme
risulta comunque inferiore a quella di John Frankenheimer.
The Manchurian Candidate, regia di Jonathan Demme, con Denzel Washington, Meryl Streep, Liev Schreiber, Jon Voight, Kimberly Elise; thriller; Usa; 2004; C.; dur. 2h e 12'
Voto
6
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