Magdalene
Regia di Peter Mullan
Cast: Geraldine McEwan, Dorothy Duffy, Annie Marie Duff, Eileen Walsh; drammatico; Gran Bretagna; 2002; C.
Il discusso Leone d'Oro di Venezia
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Orphans
Magdalene
Ambientato
nell’Irlanda alla metà degli anni Sessanta, Magdalene di Peter Mullan,
opera seconda dopo il corrosivo Orphans, racconta
una pagina oscura della religione cattolica, conclusasi relativamente di
recente: le case Magdalene erano conventi gestiti da suore consacrate a Santa
Maddalena e fungevano da case d’accoglienza per giovani peccatrici. Dietro
questo paravento formale molto spesso si celavano veri e propri istituti
correzionali le cui ospiti erano a tutti gli effetti prigioniere, costrette ad espiare
i propri peccati lavorando per 364 giorni all’anno (Natale escluso),
maltrattate, senza retribuzione, con vitto scadente e con il divieto di
comunicare non solo con i visitatori esterni ma addirittura con le stesse
compagne di sventura. La trama di Magdalene prende
avvio con gli antefatti di tre future recluse di una casa Magdalene, tutte poco
più che adolescenti: Margaret è stata violentata ad una festa da un cugino,
Rose ha avuto un figlio fuori dal vincolo del matrimonio, Bernadette,
un’orfana, non ha conosciuto nessun uomo ma la sua bellezza la rende una
probabile seduttrice. Le tre protagoniste finiscono vittime del lato più
biecamente moralista della società cattolica: i genitori di Margaret, ormai
privata della rispettabilità, decidono di seppellirla in una casa Magdalene,
così pure le suore che hanno cresciuto Bernadette ed il padre di Rose, non
prima di averla costretta a dare il proprio neonato in adozione per evitargli
un destino da bastardo. Delegata ad occuparsi del ‘recupero’ delle tre
sventurate è Sorella Bridget, suadente e melliflua quanto cinica, rigida ed
implacabile: in apparenza autorità religiosa del proprio convento, in realtà
spietata amministratrice di una lavanderia, incredibilmente fiorente perché
priva di costi umani. Non a caso nei titoli di coda, in cui sono illustrati per
sommi capi i destini delle protagoniste una volta libere, Peter Mullan
chiosa lucidamente: “L’ultima lavanderia ha chiuso nel 1996”. La casa Magdalene al centro del film
mostra come spesso molte delle donne finite tra le mura dell’istituto vi
trascorressero tutta la loro esistenza, in genere seppellite (e dimenticate) in
convento dagli stessi familiari perché troppo belle, intelligenti, o
‘difficili’ da gestire. Spersonalizzate, vessate ed umiliate in ogni modo
possibile, per le sventurate ospiti l’unica possibilità di un futuro consisteva
nel prendere i voti (trasformandosi a loro volta in aguzzine) o fuggire.
Crudamente minimalista, Magdalene è un film
ottimamente scritto, ben girato e volutamente diretto contro lo stomaco (e la
coscienza) del pubblico. Una storia positivamente disturbante che Ken Loach, nume
tutelare di Mullan, avrà senza dubbio apprezzato.
Magdalene - The Magdalene Sisters, regia di Peter Mullan, con Geraldine McEwan, Dorothy Duffy, Annie Marie Duff, Eileen Walsh; drammatico; Gran Bretagna; 2002; C.; dur. 1h e 59'
Voto
8
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