Dopo “W l’Italia” e “Non ho parole”
(accettabili), l’Hendel di “Mai dire tv” non si è discostato di molto dal
clichè già troppo vivisezionato e collaudato. Nessun guizzo,
niente di nuovo sotto il sole. Un’ora e mezzo difficilmente digeribile.
Si parte dal solito Grande
Fratello, l’Isola dei Famosi, le Pupe
ed i Secchioni, Sgarbi e la Mussolini.
E sembra di essere ancorati ad altre stagioni televisive o
politiche. Un po’ in bianco e nero. Ma si ride, o
almeno il pubblico ride, più per i nomi pronunciati che per vere e proprie
battute. Viene tirato in ballo Albano e la Lecciso
ed il gusto è retrò e demodè. La parola che fa più presa sulla sala maggiore,
tutta esaurita del resto, è “fanculo” o in alternativa il frizzante “vaffa”
come se l’epiteto più usato nella quotidianità fosse stato sdoganato ieri, come
se in televisione non se ne sentissero di peggiori, come se il mondo fosse il
giardino delle vergini e la signora della porta accanto fosse una suora focolarina. Vaffa e giù risate, vaffa ed applausi. Il contenuto è un’optional.
Luoghi comuni. Qualche battuta energica però scappa al buon
vecchio Hendel. Come ad esempio su Maria De Filippi che “come
donna è un brav’uomo” prima di lanciarsi nell’offesa
all’amato-odiato Bruno Vespa, il “giornalista maggiordomo”, “bello come il Sole quando piove”, “l’uomo lecca-lecca”, “il formichiere”,
“figlio illegittimo di Wanda Marchi e del Cardinal Ruini”.
Si muove come una maschera della commedia dell’arte nel suo show
ripetitivo e ! stancante alla lunga. Ma ritornando al titolo dello spettacolo
(chiamarla piece o show mi sembrerebbe davvero troppo) Hendel si chiede se
passando dalla scimmia a Vespa ci sia stato effettivamente progresso. E si
parte dal Paradiso Perduto, dall’Eden di Adamo ed Eva
“cacciati come Ceccherini dall’“Isola dei Famosi”.
Qui emerge tutto l’Hendel emulo benignano. L’homus erectus e quello barzottus: “Quelli della Lega Nord discendono direttamente
da quello erectus”. La
spiegazione è che l’uomo si è alzato su due zampe per non essere sodomizzato
dal tirannosauro in calore. Ed anche questa potrebbe essere una spiegazione
plausibile che docenti e ricercatori, antropologi e archeologi non avevano mai preso in considerazione. Ma
“l’uomo è instabile su due zampe, come disse Schopenhauer, il
terzino della Sampdoria”. “Fassino è sciupato e
sbertucciato”, “Rosy Bindi è Pupo con i capelli corti”, “Bertinotti
davanti a Dio gli dice: “Non esisti”. Si attende, ed arriva, anche l’alter ego
(si assomigliano sempre più con l’invecchiare) Sandro Bondi,
prima del grande amore Berlusconi o “Silviolo”, l’ottavo nano (anche se qui più convincente è
sicuramente Paolo Rossi). Ma le battute
sono scialbe ed incolori e solamente se infarcite dei soliti vaffa fanno nascere piccoli sorrisi.
Voto
5
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