partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Francesca Reggiani
Doc – donne di origine controllata
David Larible
Il clown dei clown
Carlo Monni
Il ricordo di Scanner
Tim Crouch
I, Malvolio
Monica Guerritore è Oriana Fallaci
In Mi chiedete di parlare
Franca Valeri
Non Tutto è risolto
Franco Branciaroli
Don Chisciotte
Jan Lauwers
Scanner per Diario Di Bardo
Francesco Randazzo
Por el bien de todos
Bekim Fehmiu
Ulisse ha lasciato le Porte di Ercole per sempre

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  02/04/2025 - 03:34

 

  home>live > personaggi

Scanner - live
 


Paolo Hendel
Non ho parole (scritto con Piero Metelli)
L'ha detto la tivvù
Al Teatro Puccini di Firenze Dal 9 al 14 e dal 16 al 20 novembre 2004, ore 21.00

 




                     di Tommaso Chimenti


Va detto che Panariello è stato davvero il toccasana per la solidarietà tutta fiorentina che si è stretta attorno a nostro Paolo Hendel, dopo la censura al programma del sabato sera “Il cielo è sempre più blu”, che ha fatto da pubblicità involontaria e soprattutto gratuita per il comico che da Pieraccioni a “Le iene” sta ancora vivendo il suo momento d’oro.

Chiamarlo un monologo antiberlusconiano sarebbe riduttivo, anche se, il “Moira Orfei di Arcore” e l’amico a stelle e strisce W sono tra i cavalli di battaglia della comicità a livello mondiale: “Altri quattro anni di Bush sono una rovina per l’umanità, ma una vera pacchia per noi comici”.

Paolo Hendel, un po’ Benigni, un po’ Grillo, ma decisamente in tono minore, leggermente volgare come piace ai fiorentini, abbiamo tutti volenti o nolenti un’anima vernacolare impressa nel Dna, si aggira tra gli argomenti più disparati non risparmiando il Ministro dell’Istruzione, non più Pubblica, Letizia Moratti, la “Morattona, no, non ho detto culattona, non sono mica Tremaglia!”, e l’inossidabile Bin Laden ed il mullah ancora in vespa, come cantavano i Lunapop, su e giù per le montagne aspre dell’Afghanistan.

E ancora spazio alle pubblicità, da quella sulla stitichezza, i pruriti intimi e la simmenthal, prima di bastonare ora Emilio Fede, poi l’avvocato Taormina, “da Cogne a Bagdad, l’assassino è sempre il vicino di casa” riferendosi alla personale candidatura per difendere Saddam Hussein, il neoso Vespa, Calderoli, “con la faccia da bambino psicopatico”, per finire nel goliardico ed irriverente, soprattutto per John Travolto e per gli abitanti del Nilo, ballo in stile “walk like an egiptian”, a metà con la danza di Pulp Fiction del divo della febbre del sabato sera con Uma Thurman.

Voto 7 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner