Come si presentano i tedeschi
di oggi agli occhi degli osservatori stranieri? Confermano i soliti stereotipi
di persone efficienti, precisi, ma anche un po’ pedanti e noiosi? Le due autrici,
giornaliste navigate ed esperte della Germania odierna, intraprendono
un viaggio divertente nel mondo culturale tedesco prima e dopo la
riunificazione tramite l’analisi del linguaggio proprio del tedesco. Partendo
da parole peculiari e spesso impronunciabili, che non trovano pendant
nelle altre lingue europee, come Weltanschauung (normalmente tradotto con
la visione del mondo, ma che non si esaurisce in questo), Schadenfreude
(ovvero la gioia per le disgrazie altrui), Zweisamkeit (la
“dualitudine”), e tanti altri termini, danno uno spaccato della mentalità
tedesca, esemplificando tali invenzioni linguistiche con gustosi aneddoti su
personaggi pubblici della politica e cultura contemporanea, da Helmut Kohl e
Mikhail Gorbačëv (Männerfreundschaft, cioè l’amicizia tra uomini) a
Günter Grass, premio Nobel della
letteratura nel 1999 (Vergangenheitsbewältigung, cioè la rielaborazione
del passato). Il
libro dà una visione tra il serio e il faceto – alla Good Bye, Lenin!,
per intenderci – di certe abitudini culturali tedesche, che si riflettono in
parole proprie solo alla lingua tedesca, e quindi delle ‘manie’ linguistiche
dei tedeschi riunificati che ricordano ed appaiono così strane agli osservatori
europei, rendendole quasi simpatiche. Peccato solo che le autrici incorrano
alla fine in inesattezze del tutto gratuite, come la data del riarmo tedesco
che non risale al 1949, data della fondazione della Bundesrepublik
Deutschland, ma al 1955, già in piena “guerra fredda”. Lo stesso vale per
l’emancipazione femminile in Germania che, almeno rispetto all’Italia, appare
piuttosto avanzata: il ruolo della donna nella società tedesca non si può più
da tempo riassumere (almeno dagli anni Settanta) con le tre ‘K’ tradizionali: Küche
(cucina), Kind (bambino) e Kirche (chiesa). A parte queste
‘piccolezze’, nel complesso, è veramente un libro da consigliare,
capace di tratteggiare con umorismo le virtù ed i vizi dei nostri vicini
germanici – espressione di un’Europa che cresce sempre più insieme –.
Vanna Vannuccini - Francesca Predazzi, Piccolo viaggio nell'anima tedesca, Milano, Feltrinelli, 2004; pp. 144
Voto
7
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