Uno dei registi fondamentali del cinema è sicuramente Stanley Kubrick, basta vedere uno dei suoi primi film come Rapina a mano armata, per comprendere il genio stilistico e l’espressività cinematografica di un regista ineguagliabile, che ha influenzato molti registi a venire. In una carriera impeccabile come quella di Kubrick, si scoprono anche dei nei come Barry Lyndon, opera magmatica, ma che ha lasciato freddi molti dei suoi ammiratori e critici. Come ben sappiamo Kubrick è sempre stato un indagatore dell’animo umano, sia nel contesto sociale che in quello spirituale, e la pellicola in causa, diventa una riflessione sulla frenesia dell’essere umano, nell’apprendere le turpi mode del disattendere i metodi civili, con forza e violenza, diventando attraverso le pagine del romanzo omonimo di Thackeray, una parabola complessa che si edifica sulla fallacità umana. L’intelligente lavoro del critico Philippe Pilard, è quella di portare alla luce l’esecuzione progettuale di Kubrick, come sempre implacabile nel vedere nel cinema di genere, il germe creativo delle sue tematiche, e per questo come nel capitolo “Il Film Storico e i suoi Personaggi”, ci fa comprendere le difficoltà, ma anche l’estro di questo artista capace di rinnovarsi sempre all’interno di uno schema precostituito. Altro tema interessante e il capitolo dei “Temi e Personaggi”, che serve per scoprire i vari piani di lettura dell’opera e di scavare a fondo delle psicologie dei protagonisti, sempre con un acume critico puntiglioso e preciso. Il lavoro di Pilard, si impreziosisce anche di una analisi delle sequenze intrigante nello svelare come la violenza viene interpretata da Kubrick nella pellicola, uno dei temi cari del regista. In conclusione un volume veloce da leggere, che ha il merito di consacrare Barry Lyndon, come opera ormai divenuto da tempo un classico del cinema moderno, da avere al più presto.

Voto 7