Berliner Blues di Giovanni Bogani
Peter Greenaway di Giovanni Bogani
Blu di Giovanni Bogani
Come
conferma il libro che Giovanni
Bogani ha realizzato per l’editore Il
Castoro, Peter Greenaway è il più enigmatico,
il più raffinato, il più crudele, il più labirintico, il più presuntuoso, il
più sorprendente, il più ambizioso, il più titanico, il più cinico, il più
metafisico regista del cinema al mondo.
Noi
siamo sicuramente d’accordo con l’assunto di Bogani, non è del tutto così per Greenaway , che non pensa di essere un
regista di cinema, ma un artista totale, come Leonardo da Vinci o Michelangelo.
E pensa che il cinema sia morto. O meglio, che non sia ancora nato. E che sarà lui
a farlo nascere davvero. Difficile dargli torto, ma anche per questo sarà
interessante seguire dal vivo le tesi che Giovanni
contrapporrà a questa visione dell’arte e del cinema. Per farlo, non ci resta
che seguire l’incontro in programma mercoledì 24 novembre 2004, alle
21.30 Alla libreria Edison di Piazza della Repubblica a Firenze:
Sandro Bernardi, Giovanni Micoli e
Davide Turrini presentano "Peter Greenaway" di Giovanni Bogani, che sarà
presente a questa interessante kermesse editoriale.
Peter Greenaway,
inglese, nato per caso in Galles nel 1942, è autore dei Misteri
del giardino di Compton House, de Il cuoco,
il ladro, sua moglie e l’amante e dei Racconti
del cuscino. Nei suoi film,
corpi nudi, riproduzioni perfette di dipinti celebri, allusioni alla Storia,
alla mitologia, alla filosofia, racconti crudeli di vita e di morte, l’analisi
impietosa della corporalità umana. Il suo cinema racconta il sesso, il potere,
la violenza implacabile degli umani, la ferocia definitiva della mortalità. E
lo fa con uno splendore figurativo unico, con una tessitura complessa di
immagini dentro le immagini, quadri dentro il quadro. Nei Racconti del cuscino
una donna scrive sul corpo nudo dei suoi amanti dei racconti d’amore, e li
manda all’editore. Nel Cuoco, il corpo di un uomo viene servito per cena al
suo assassino. Nell’ultimo, “Le
valigie di Tulse Luper”, un uomo attraversa 92 prigioni, un giro del mondo di prigioni.
E intanto le immagini impazzano, parole turbinano nello schermo, sprazzi di
videoarte, balli osceni, liste di nomi, fotografie… Un’idea nuova di cinema. Un
cinema da guardare come si guarda una mostra di quadri.
Sandro
Bernardi è docente di Storia del cinema all’Università di Firenze, autore di
saggi su Stanley
Kubrick e sulla
retorica del cinema. Giovanni Micoli è direttore artistico di Ladyradio, attore e autore teatrale. Davide Turrini è
critico cinematografico di “Liberazione”.
Giovanni
Bogani è critico cinematografico della “Nazione”. Ha pubblicato tre
romanzi, un saggio sul cinema di Alain Tanner e uno sul cinema di Wenders. Dieci
anni fa aveva pubblicato la prima versione di questo libro, ora aggiornato con
110 pagine in più. Il volume “Peter Greenaway”
raccoglie un’intervista in 100 domande al regista, e una ricognizione di tutti
i suoi film. Dai cortometraggi
realizzati negli anni ’60 in Inghilterra all’ultima opera, “Le valigie di Tulse
Luper”, trilogia ancora parzialmente inedita in Italia. Il volume raccoglie
anche 150 fotografie, e notizie sulle opere teatrali, gli allestimenti museali,
le installazioni realizzate in tutto il mondo da Peter
Greenaway<. Corredano il volume bibliografia, filmografia e discografia.
Voto
8
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