Finalmente si inizia a parlare in Italia anche dell'opera di
un autore intrigante come Atom
Egoyan. Questo libro della De Bellis è fatto in collaborazione con il Sindacato Nazionale Giornalisti
Cinematografici Italiani e non è altro che la tesi di laurea vincitrice del
premio
Filippo Sacchi. La cosa davvero bella è che questo volume è un analisi
precisa nei temi di questo regista che vede il cinema come un viaggio
visionario nei meandri del sentimento umano, allo scopo di svelare lo stato
esistenziali dei protagonisti. I luoghi rappresentati non sono importanti,
perché vivono come elementi della memoria e quello che importa sono le immagini
che diventano tasselli della conoscenza attraverso la tv, una foto o uno
specchio. Vedere vuol dire registrare e portare alla luce quelle zone d'ombra
che ognuno porta con sé, visto che
l'importante e trovare l'identità smarrita. La storia è una della ossessione
che palpitano nei fotogrammi di Calendar e Ararat e rappresentano lo
scavo profondo nelle radici autobiografiche del regista che è di origine
armene. Proprio Ararat, la sua ultima pellicola è un percorso dentro la memoria del suo paese, che da il senso
dell'animo creativo del regista, sospinto verso gli echi di una terra
d'immagini e suoni che sono in qualche modo lo spazio mentale di una ricerca
volta a scandagliare gli abissi dell'uomo e della sua esistenza, che sono i
cardini del suo cinema. Un libro prezioso quello della De Bellis
che in poche righe condensa efficacemente i segni autoriali di Egoyan, con
capitoli sulla visione e i sguardi erotici e il tempo interiore, capaci di
costruire dettagliatamente lo spazio scenico nei film del Nostro, dove
l'immagine e lo sguardo danno vita ad un tempo narrativo ondeggiante e ipnotico
che affascina. Capitolo importante e quello che riguarda il viaggio alla
ricerca dell'identità, punto nodale nelle sue pellicola che diventa
un'ossessione filmica degna di un autore. Conclude il tutto una breve analisi
dei suoi film e la biografia. Un volume importante che apre uno squarcio sul cinema
di Atom Egoyan, regista apprezzato da pochi e ancora sconosciuto a molti, che
speriamo trovi in queste pagine un briciolo di curiosità e voglia di
riscoperta.
Voto
7
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