Almost Famous, è un film bello e riuscito , soprattutto perché sincero, senza retorica , il regista mette in scena quello che veramente ha visto e vissuto e lo fa con una mano e un'arte che le pellicole precedenti non facevano assolutamente prevedere. Ad aiutare Crowe in questo piccolo miracolo cinematografico oltre la splendida colonna sonora rigorosamente d' epoca ci pensano gli attori, l'icona del cinema indipendente americano Francis McDormand, è molto brava nel tratteggiare

l 'alternativa e oppressiva mamma del protagonista, l' esordiente Patrick Fugit nella parte di William è molto convincente, gli Stillwalter in blocco sono credibilissimi come gruppo rock anni 70, capitolo a parte merita Kate Hudson ,giovanissima figlia di Goldie Hawn,nella parte di Penny Lane (in un film rock un nome così era d'obbligo) una groupie innamorata del chitarrista degli Stillwater, Cameron Crowe ha detto di lei." E' una che illumina dovunque vada" e onestamente un faccia da cinema così forte non la vedevo da tempo. Il messaggio di Almost Famous a mio avviso è questo, la vita "vera" (per William la carriera di avvocato che la madre continuamente gli ripete) non è la sola alla quale possiamo aspirare e che soprattutto, anche seguire un sogno non è tempo sprecato, Cameron Crowe, l' ha fatto e ha avuto ragione.

Piccola considerazione all' inizio del film Lester Bangs (Philip Seymour Hoffman) direttore della leggendaria rivista "Creem", dice a William che è arrivato tardi, il Rock è finito (il film è ambientato nel 1973) a comandare sono solo il Business, e le case discografiche, se penso che nel 1973 I Led Zeppelin incidevano The Rain Song(Houses of the Holy), ed in giro c' erano gruppi come i Black Sabbath( quelli veri con sua malignità Ozzy Osbourne) mi domando cosa si dovrebbe dire oggi che siamo sommersi da BoyBand, e altre non meglio identificabili individui che dicono di fare musica.