Premessa necessaria e sincera: il sottoscritto, pur recensendo musica con una certa frequenza, non ama seguire il Festival di Sanremo. Trattasi pur sempre della kermesse canora nazionale dunque, quando "Scanner" chiama, è d'obbligo rispondere all'appello. Si precisa in apertura che le recensioni d'ambito live-televisivo devono per forza essere emozionali, in fondo anche Gino Paoli, direttore della giuria degli esperti, ha puntualizzato al TG1 che questo sarà il principale criterio di giudizio. Partiamo subito dalle presenze presentatizie: sì alla debordante Carrà, che ha un'ottima presenza scenica ad onta delle sue non poche primavere, ed in fondo sa cantare, ballare, esprimersi in diversi idiomi internazionali ed in fondo (diciamolo) è simpatica nonostante appartenga alla folta schiera di dinosauri televisivi. Addirittura sa citare i Grammies vinti da Eminem e prova a giustificarne la musica da un punto di vista psichiatrico: grande Carramba! Insomma Eminem è così perché mandato in coma per dieci giorni da un teppista quand'era bambino: grazie anche a Ceccherini per averci svelato la vera storia di Samuele Papi... No a Megan Gale, e diciamolo: basta con le "superfighe, ""bellissime patinate" che nulla far sanno tranne esternare le indubbie grazie che fin lì l'hanno fatte arrivare, sfilare e sbattere gli occhioni. Comunque le schede Omnitel andranno di sicuro ancora più a ruba. Sì a Piero Chiambretti, che nonostante le scorse frequentazioni sanremesi continua ad essere se stesso: alternativo e cattivo quanto basta, con il vizio di dire molte verità scherzando, qualità proprie al fool dei drammi shakespeariani purtroppo andate perse negli ultimi secoli. No a Papi: è pedante-pesante-ignorante-ridondante, la chiara dimostrazione che in Italia si deve essere mediocri per fare televisione con successo. La sua battuta più simpatica è chiamare involontariamente il rapper di Detroit Eminens: non fa ridere, nessuno è preoccupato in fondo della performance del suddetto rapper di Detroit e ci siamo rotti non poco del gossip in ogni sua forma. Massimo Ceccherini è soltanto di fuori, quindi va benissimo...
Voto
4 complessivo
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