Lupo Alberto
Silver
Lupo Alberto compare per la prima volta sulla scena del fumetto italiano nel lontano 1974, sulle pagine del Corriere dei Ragazzi. Benché, da sempre, strisce, tavole e storie portino il suo nome, in realtà si tratta di un fumetto corale: Alberto é solo uno dei personaggi che animano la fattoria dei McKenzie, sia pure il più importante. La gallina Marta, Enrico La Talpa con sua moglie Cesira, il cane Mosè, il maiale Alcide, il toro Krug, il papero Glicerina, il cavallo Ludovico e tutti gli altri, sono figure ricche di personalità e ottimamente caratterizzate, e costituiscono un piccolo microcosmo di varia umanità, all'interno del quale il nostro Lupo è l'out-sider. Se la comunità della fattoria é una sorta di famiglia, o di piccola comunità, Alberto é quello che ne vive al margine, accettando solo in parte le regole del gruppo e per questo solo in parte accettato dal gruppo stesso.
Nel 1976 Silver comincia a collaborare con l'Editoriale Corno: sulla rivista Eureka diretta da Luciano Secchi appaiono, oltre alle strisce del Lupo, anche altri suoi lavori su testi propri, di Bonvi e di Max Bunker. Lupo Alberto riscuote un successo notevolissimo: un referendum fra i lettori, nel marzo 1978, lo elegge il miglior personaggio della rivista, facendogli battere per distacco le Sturmtruppen di Bonvi e addirittura il mitico Andy Capp, da sempre bandiera di Eureka. Nel 1979 Silver si imbarca con Maurizio Costanzo nell'impresa del quotidiano "L'Occhio", di cui è il vignettista ufficiale.
Agli inizi degli Anni Ottanta, in coppia con Alfredo Castelli realizza la serie "La vecchia casa oscura" e dirige una nuova versione di Eureka. In questa occasione Silver imprime un radicale mutamento di rotta a Lupo Alberto: per più di mille strisce, il personaggio era stato portato avanti sottoforma di gag destinate a concludersi nel breve volgere di tre-quattro vignette. Con l'Eureka di Castelli e Silver (subentrati nella direzione della rivista al posto di Luciano Secchi che aveva lasciato l'Editoriale Corno per creare la sua Max Bunker Press) si cominciano a vedere le prime short-story sviluppate su più pagine, e le tavole autoconclusive distribuite si quattro strisce, la cui numerazione ha già abbondantemente superato quota mille.
Fu proprio dirigendo Eureka che Castelli e Silver pensarono a una testata tutta dedicata al Lupo, e inventarono il formato a sviluppo orizzontale mandando in edicola i primi otto numeri di una riedizione cronologica dell'intera serie. L' esperimento si interruppe a causa del naufragio della Corno, ma fu ripreso nel 1985 dalla Glenat Italia: "Lupo Alberto" tornò in edicola con una rivista tutta sua e, quel che più conta, con una quindicina di tavole inedite ogni mese. Infine, nel gennaio 1989 nasce la ACME, una casa editrice di cui Silver è titolare insieme a Francesco Coniglio: Guido Silvestri dà nuovo impulso alla testata e le affianca Cattivik. Nel 1991 entrambe le riviste passano sotto il marchio Macchia Nera, dietro il quale c'è ancora Silver. Ne ha fatta di strada, quel ragazzino di Modena: valeva la pena di alzare la mano, a scuola, in un giorno lontano sul finire degli Anni Sessanta.
Voto
8
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