"Dopo tanti anni di elettronica avevo bisogno
di musica suonata, di calore e fare concerti con 9 ukulele un basso acustico e le percussioni è un’altra cosa”.
Anche se ha fatto tanti
concerti e vinto la prestigiosa Targa Tenco 2013 per questo
progetto, Mauro
Ermanno Giovanardi si esalta in ogni set che fa con il Sinfonico Honolulu. L’ex voce
dei La Crus non si è limitato a creare il cd, ma l’ha portato in giro, suonando con successo per quasi un anno e mezzo con
l’ensemble livornese. Giovanardi ha trovato una deriva ideale con la
prima (e scatenatissima) orchestra italiana di
ukulele (Luca “Steve Sperguenzie”
Vinciguerra alla voce, Daniele Catalucci al basso
acustico e cori, Filippo Cevenini, Francesco Damiani,
Luca Guidi e Gianluca Milanese all’ukulele, Giovanni Guarneri, Luca Carotenuto e Alessandro Rossini all’ukulele e cori,)
e l’album Maledetto colui che è solo (prodotto da Sam e Mauro Ermanno Giovanardi, distribuito da Audioglobe
in collaborazione con Musiche Metropolitane di Luca Zannotti), grazie all’interplay, alle atmosfere variegate e alla gioia creativa che ne
caratterizza ogni nota è diventato un allegro e fascinoso capolavoro dei nostri tempi.
“Ho cercato di ricreare in maniera diversa il mio universo creativo. I tre brani inediti, a cui tengo molto, sono in sintonia con l’atmosfera e l’immaginario del
progetto, ma è stato affascinante anche riprendere brani storici o poco conosciuti come “Nel ghetto” di Alberto Radius - Sottolinea Mauro Ermanno
-. Mi sono trovato benissimo, da un punto di vista umano e musicale con questa
band di toscanacci e poi mi sono divertito un sacco. Questo cd è davvero un atto d’amore. Nonostante l’estate
scorsa abbia lavorato a un mio cd di inediti non ho resistito. E ho rimandato tutti i miei impegni per fare questo lavoro con loro.
Mi sono trasferito a Livorno un mese per fare la pre-produzione del cd, poi a Lari, in provincia di Pisa, a registrare e mixare nel Gran Ducato.
Ne valeva la pena”.
Siamo decisamente d’accordo con Mauro Ermanno. Il vocalist ha incontrato gli interlocutori giusti per compiere questo lungo e immaginifico viaggio musicale, che vede in bella vista brani inediti firmati da lui, sue canzoni rivisitate, e grandi classici come “Storia d’amore”
di Adriano Celentano, “Non è l’amore che va via” di Vinicio Capossela, “Ho visto Nina volare” di Fabrizio De André, “Come ogni volta” dei La Crus e “Noi duri” di Fred Buscaglione. Il tutto rivestito dal magico suono
dell’ukulele del Sinfonico Honolulu, riconosciuta come la maggiore orchestra italiana di ukulele, nota per aver rivisitato i più grandi successi del pop e del rock internazionale insieme ai migliori brani della canzone d’autore italiana. Impreziosito dalla presenza di tanti amici ed ospiti illustri tra cui Nada nella cover di “Livorno” di Piero Ciampi, Riccardo Tesi all’organetto, Barbara
Cavaleri e Marco Lodoli. Vincenzo Vasi suona il theremin, la marimba e il vibrafono, Paolo Milanesi la tromba e il flicorno, Leziero Rescigno le percussioni.
Un ensemble variabile che ha conferito agli arrangiamenti di questo indovinato
album una profondità, sognante e lirica. Un orizzonte insieme solare e crepuscolare accarezza brani come Io Confesso o Solo e Col Sole In Faccia (la melodia è quella di Testamento D’Amore; il testo, mai sentito prima, è stato scritto assieme a Marco Lodoli), parole che oggi sembrano profetiche, scandite con eleganza e con un’azzeccata orchestrazione. L’incontro con la Sinfonico Honolulu per Giovanardi è stato amore a prima vista, o meglio a primo ascolto, con queste parole Mauro spiega la fatalità nata da questo incontro: “L’amore a prima vista è un sentimento di passione romantica – racconta Mauro Ermanno Giovanardi - che si sviluppa fra perfetti estranei al loro primo incontro.
L’espressione può essere usata con diverse sfumature di significato:
attrazione, infatuazione, innamoramento. Questo è quello che mi è successo quando ho incontrato il suggestivo universo musicale del Sinfonico Honolulu. Livornesi sanguigni, ottimi musicisti e curiosi sperimentatori. Fra noi c’è stato una sorta di colpo di fulmine e ci siamo esaltati nei territori imprevedibili ed intriganti della commistione dei linguaggi”.
Voto
8
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