La scorciatoia
Chili con Linda
Tishomingo Blues
Killshot
Puntare
una pistola in testa ad una vittima e premere il grilletto senza porsi domande
di sorta è la principale competenza di Armand Degas detto Blackbird,
di professione killer, cinquantenne canadese di origini indiane, l’ultimo dei
fratelli Degas rimasto in circolazione. Dopo aver
assolto l’ennesimo incarico in cambio di una Cadillac,
Blackbird torna nella casa al confine tra Canada e
Stati Uniti in cui è cresciuto insieme alla nonna, una
sciamana che si mormora fosse capace di trasformare
gli esseri umani in animali a piacimento, e ne apprende la dipartita. Poi,
mentre è intento a razionalizzarne la perdita, il killer s’imbatte con violenta
casualità in uno criminale psicopatico, Richie Nix, un delinquente di
serie B che vive alle spalle di una ex secondina, ma
comunque pericoloso. Da quel momento i due decidono di fare affari insieme e,
su suggerimento di Nix, Blackbird
si lascia convincere a mettere in atto un tentativo di estorsione
ai danni di un’agenzia immobiliare. Purtroppo si ritrovano sulla strada di
questo male assortito duo di balordi i coniugi Wayne
e Carmen Colson, lei agente immobiliare, lui
carpentiere, due persone per niente speciali ed ormai abituate al tran tran ordinario delle loro vita,
col figlio militare ormai lontano e senza nessun cambiamento significativo nel
loro orizzonte di coppia. Senza ragionarci troppo sopra, Wayne
sceglie di fare la cosa giusta e blocca con un certo vigore l’estorsione,
meritandosi così l’odio eterno dei due criminali. Da quel momento nulla nella
vita assolutamente tranquilla dei Signori Colson sarà
più lo stesso: con Blackbird e Richie
Nix perennemente sulle loro tracce, Wayne e Carmen saranno costretti
ad entrare in un programma di protezione testimoni dell’FBI e scopriranno ben presto
che si tratta di un meccanismo perverso che in certi casi funziona proprio
grazie a soggetti violenti e disposti a tutto, pronti a sfruttarli senza pietà,
gente davvero troppo simile a quella da cui stanno cercando di scappare. Nel
frattempo Richie Nix ed il
buon Blackbird continueranno ostinatamente a cercare
i loro bersagli, lasciandosi risucchiare in una crescente spirale di violenza
casuale che alla fine, comunque, li condurrà a
destinazione. È allora che Carmen e Wayne dovranno cavarsela da soli per sopravvivere, in un finale in
cui la normalità dell’ambientazione fa letteralmente a cozzi con il surreale
che traspare dai dialoghi. Killshot è
un noir d’annata del grande Elmore Leonard che, come al solito, non delude e si fa leggere tutto d’un fiato senza
colpo ferire dalla prima all’ultima pagina, facendoci perdere dietro il flusso
ininterrotto dei dirompenti dialoghi e sorprendendoci per gli impeccabili tempi con cui si
incrociano le diverse linee narrative. Insomma, Killshot
sembra davvero un soggetto ideale per un thriller
sul grande schermo, e non a caso da questo romanzo John
Madden, già regista di Shakespeare
in love, ha tratto l’omonimo film, interpretato da Mickey
Rourke nei panni del killer Blackbird.
Elmore Leonard, Killshot, Torino, Einaudi, 2009; pp. 221
Voto
7½
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