Patricia Cornwell
L'ultimo distretto
Milano, Mondadori, 2001, pp. 437
Kay Scarpetta, anatomopatologa per professione e detective part time
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Causa di morte
Morte innaturale
Punto di origine
Cadavere non identificato
L'ultimo distretto
L’ultimo distretto non è che l’ennesimo tassello narrativo della saga infinita
che Patricia
Cornwell, classe 1956, ha incentrato sul fortunato personaggio di Kay
Scarpetta, nota direttrice dell’istituto di medicina legale di Richmond, Virginia, peraltro laureata in
giurisprudenza. Le ragioni del successo di questa (spesso intrigante) soap opera mortuaria sono da ricercarsi
nel riuscito mélange di rosa e di
nero che contraddistingue la serie (con il clou
dichiarato delle realistiche autopsie in sala d’anatomia): e senza dubbio anche
nella protagonista, che è una donna ambiziosa, preparata, intelligente, ma allo
stesso tempo abbastanza fragile nella sfera affettiva, dove la fortuna non l’ha
favorita come in carriera – un rapporto contrastato con la madre e la sorella;
le preoccupazioni per l’amata Lucy, nipote ribelle ed instabile; l’amore della
sua vita, Benton Wesley, finito trucidato da due serial killers –. Con il precedente (e non molto originale) Cadavere non
identificato la scrittrice
americana si era interrotta alla cattura del cosiddetto Loup Garou (o lupo mannaro che dir si
voglia), alias Jean–Baptiste
Chandonne, affllitto dalla nascita da una rarissima forma di irsutismo, figlio
sconfesso di una potente famiglia francese con latenti legami alla Mafia,
accusato dell’omicidio di sette donne a Parigi e di due a Richmond, più un
tentato omicidio ai danni della stessa Kay Scarpetta, addirittura in casa sua.
Con L’ultimo
distretto la Cornwell riprende
le fila proprio dalla scena del delitto non consumato, con la protagonista più
scossa che mai per essere riuscita a scampare alla morte fortuitamente. Accade
però che Chandonne continui a dichiarare la propria innocenza, imputando i suoi
capi d’accusa ad un oscuro e fantomatico complotto internazionale organizzato
ai suoi danni per colpire la sua influente famiglia. Per quanto incredibile il
dubbio comincia ad insinuarsi anche nella mente di Kay Scarpetta, sempre più sotto
pressione, anche perché è stata indagata per l’ultima vittima imputata al lupo
mannaro, ovvero l’acida Diane Bray, vicecomandante della polizia locale, con la
quale i contrasti erano palesi. Il procuratore di New York Jamie Berger,
incaricata del relativo processo, per quanto ammiri il medico legale di Richmond, pare
lasciar aperta la possibilità alla sua eventuale colpevolezza, e sembra
tentennare anche l’inseparabile spalla fissa di Kay, il capitano Pete Marino.
Nel momento più buio si aprirà per la protagonista un nuovo spiraglio
professionale (grazie all’intraprendenza della nipote Lucy), mentre le indagini
sul loup garou ripartono da zero
contemplando nuove ipotesi: una possibile lotta tra diversi cartelli mafiosi, o
forse un assassino insospettabile che sfrutta la deformità di Chandonne per
addossargli le sue vittime. Tra nuovi indizi, test del Dna e le autopsie di due cadaveri
sconosciuti, L’ultimo
distretto si avvia verso un finale all’insegna di tremende sorprese,
con Kay Scarpetta in piena crisi esistenziale che oscilla sempre più sull’orlo
del baratro. Patricia
Cornwell ha ben costruito il suo
romanzo forse più personale (attingendo spesso al gossip circolante nei suoi confronti), forte di una trama intricata
e ricca di suspense, in cui gli
sviluppi sono sapientemente articolati.
Patricia Cornwell, L’ultimo distretto, Milano, Mondadori,
2001, pp. 437
Voto
7
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