Windtalkers
Regia di John Woo
Cast: Nicolas Cage, Christian Slater, Adam Beach, Roger Willie, Peter Stormare, Noah Emmerich; azione/bellico; Usa; 2002; C.
Un retorico kolossal bellico a stelle & strisce
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Paycheck
Windtalkers
Mission: Impossible-2
Face/Off
Per
Windtalkers John Woo –
cineasta d’origine cinese affermatosi ad Hong Kong e poi a Hollywood indiscusso
maestro dell’action movie – si è basato su un dettaglio storico
fondamentale per la vittoria degli Stati Uniti nel Pacifico sui giapponesi:
l’utilizzo di indiani Navajo come code
talkers, ovvero coloro che parlano in codice, comunicando via radio
tramite la loro lingua madre, non scritta e dunque d’impossibile decrittazione
da parte del nemico. Nel conflitto nippo-americano durante la seconda guerra
mondiale l’avanzata statunitense fu inizialmente rallentata dall’abilità
dimostrata dai giaponesi nel decifrare tutte le trasmissioni americane
criptate, almeno finché nel 1942 i Marines reclutarono centinaia di indiani
Navajo, addestrandoli a comunicare con un codice basato sulla loro lingua ed
impiegandoli come marconisti nelle battaglie del Pacifico.
I giapponesi non riuscirono mai a decifrare il nuovo codice, che rimase top
secret fino al 1968. Il presupposto della trama
di Windtalkers parte da qui, poi l’obiettivo di Woo va a focalizzarsi in
particolare su due radiofonisti indiani, Ben Yahzee e Charlie Whitehorse, e sui
due Marines loro assegnati come guardie del corpo, Joe Enders e
Ox Anderson: la direttiva primaria di questi ultimi – come di tutti i loro
colleghi destinati a babysitters degli altri marconisti Navajo – è
proteggere il codice a qualunque costo, con licenza di uccidere i loro protetti
per impedirne la cattura. Inviati nel bel mezzo della battaglia di Taipan, i
quattro finiranno inevitabilmente per stringere amicizia, ed i due Marines con
mansioni di bodyguards, particolarmente il protagonista, Joe Enders,
inzieranno ad essere ossessionati dall’eventualità di dover uccidere i propri
compagni. Il tutto raccontato con le solite acrobazie registiche di John Woo:
violentissimi scontri a fuoco superbamente coreografati, battaglie
ipercinetiche e riprese da mlle angolazioni, i classici ralentis
piazzati al momento culminante dell’azione, sangue e mutilazioni a fiotti,
retorica bellica a getto continuo, un profluvio di bandiere a stelle e strisce.
Impossibile non apprezzare il talento di Woo dietro la macchina da presa ma,
diversamente dalla vena disincantata, quasi fumettistica, dell’ultima prova, Mission: Impossible-2,
il regista non sembra coniugarsi efficacemente con il registro bellico, che
dovrebbe presentare battaglie magari scenograficamente impeccabili ma dotate
almeno di un minimo di realismo: risulta invece incredibile (ed anche un po’ ripetitivo)
che il tormentato protagonista Joe Enders riesca sempre a falciare puntualmente
centinaia di nemici giapponesi senza riportare mai un graffio mentre i suoi
compagni di reparto muoiono uno dopo l’altro. Quasi
due ore e un quarto di conflitti a fuoco e slanci retorici contro i ‘musi
gialli’ nemici – presentati come cattivi della situazione, privi di
qualsivoglia sfumatura – risulterebbero stucchevoli anche per lo spettatore più
reazionario, ma gli appassionati di film di guerra ‘totali’ (ovvero tagliati
con l’accetta) con Windtalkers
potrebbero perfino trovarsi a proprio agio. Chissà...
Windtalkers, regia di John Woo, con Nicolas Cage, Christian Slater, Adam Beach, Roger Willie, Peter Stormare, Noah Emmerich; azione/bellico; Usa; 2002; C.; dur. 2h e 14'
Voto
6
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