Seabiscuit
Regia di Gary Ross
Cast: Tobey Maguire, Jeff Bridges, Elizabeth Banks, Chris Cooper, William H. Macy, Gary Stevens; drammatico; Usa; 2003; C.
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Seabiscuit
Hunger Games
Ambientata
negli States nella triste atmosfera della grande depressione degli anni Trenta
e narrata da una voce off che ne esalta non poco la valenza leggendaria,
la vera storia che Gary Ross ha ricostruito per immagini in Seabiscuit traendo spunto
dall’omonimo libro di Laura Hillenbrand non è che l’ennesima esemplificazione
del sogno americano. Seabiscuit è per l’appunto il nome di un cavallo
atavicamente giudicato come “brocco” nonostante il nobile pedigree, un
esemplare di piccole dimensioni addestrato a perdere e strappato ad una fine
precoce da uno degli ultimi cowboys d’America, Tom Smith, un
uomo di poche parole e molta sostanza che saprà intravedere il campione dietro
un’apparenza scoraggiante. Insieme all’allenatore Seabiscuit intreccerà la sua
irrepetibile striscia di leggendarie vittorie con l’impresario Chris Howard,
classico self-made-man approdato all’Ovest con 25 cents in tasca e molte
speranze, divenuto un ricchissimo rivenditore d’automobili prima che la vita e
la recessione economica gli strappasse il figlio e costringesse la moglie
all’inevitabile divorzio, lasciandolo senza uno scopo decente per andare
avanti. Ad un cavallo leggendario non può mancare inoltre un leggendario
fantino, magari un cavaliere atipico e dal carattere difficile come Johnny “Red”
Pollard. Del prosieguo della storia basti dire che un cavallo di piccola
stazza ma capace di battere avversari teoricamente più forti grazie ad un
immenso cuore e di superare infortuni sulla carta insormontabili, non può che
meritarsi l’inevitabile happy ending, magari giusto dopo aver bruciato
dopo lunga attesa anche l’invincibile War Admiral, il più grande purosangue
dell’ippica coeva. Che la leggenda di Seabiscuit abbia contribuito ad aiutare
l’America e gli Americani a superare uno dei periodi più tristi della loro
storia può essere pura retorica, ma è pur vero che un valore teraupetico il
popolare “Biscottino” l’avrà pure avuto. Seabiscuit si avvale di
un’impeccabile confezione visiva, di attori in parte, di un ritmo che asseconda
il respiro della leggenda senza addormentare il pubblico e dell’epos
assicurato dalla colonna sonora di Randy Newman.
Seabiscuit, regia di Gary Ross, con Tobey Maguire, Jeff Bridges, Elizabeth Banks, Chris Cooper, William H. Macy, Gary Stevens; drammatico; Usa; 2003; C.; dur. 2h e 21'
Voto
7
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