Baaria
La sconosciuta
Malčna
La leggenda del pianista sull'oceano
Il transatlantico Virginian percorre avanti e indietro la sua rotta per
l'America col suo carico umano di prima, seconda e terza classe, dalla fine
del secolo scorso al secondo dopoguerra.
L'ambientazione coreografica ricorda quella di Titanic, così come
l'utilizzo di migliaia di comparse, ma per fortuna qui non accadono naufragi.
C'è invece un pianista, sul Virginian, che dicono sia il più bravo del
mondo e che nasconde una vita fuori dal comune. T.D.Lemon Novecento è nato
e vissuto su quella nave, senza mai scendere nemmeno per un attimo,
trattenuto dalla paura dell'insicurezza del mondo sulla terra ferma, dove
dai porti si snodano strade che portano chissà dove e di cui non si vede
mai al fine.
La sua incredibile storia, da quando un macchinista nero lo trova
abbandonato in una cassa di limoni nel salone delle feste, al capodanno del
nuovo secolo, fino al successo della sua band e alla sua scelta di
preferire la solitudine dell'oceano al caos del mondo, ci viene raccontata
da un vibrante Taylor Vince, che interpreta la parte dell'amico di
Novecento, nonché trombettista sulla nave.
Tornatore regala, come suo solito, momenti di grande poesia e commozione,
utilizzando in realtà soltanto come canovaccio il monologo teatrale di
Alessandro Baricco
, Novecento, a cui il film si ispira.
A bordo del Virginian si sente l'eco ovattata della storia, comprese le due
guerre mondiali, si percepiscono le speranze degli emigranti, e
contemporaneamente si vive il dramma interiore del protagonista che
rinuncia perfino all'amore pur di non abbandonare la sua unica patria
galleggiante.
La leggenda del pianista sull'oceano, regia di Giuseppe Tornatore, con Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Melanie Thierry, Bill Nunn, Peter Vaughan; drammatico; Italia; 1998; C
Voto
8+