Cose molto cattive
Hancock
Ci
sono gli eroi ed i supereroi, poi c’è Hancock, che è un vero e proprio un caso
a parte. Se conoscete Spiderman,
sapete senza dubbio che da grandi poteri derivano grandi responsabilità,
dettaglio che Hancock, sedicente supereroe di Los Angeles, pare proprio
ignorare. In effetti Hancock
si presenta in modo davvero poco rassicurante per essere un eroe, anzi, per
certi versi sembra più un barbone: dorme sulle panchine, si sbronza di
continuo, è sboccato e vendicativo, si dice perfino che emani un odore non
troppo piacevole. Ma John
Hancock, che si chiama come il primo firmatario della Dichiarazione di
Indipendenza degli Stati Uniti, ha dentro di sé anche l’impulso a fare del
bene, dirimere torti, arrestare i cattivi: purtroppo ha uno stile tutto suo per
volare, involontariamente causa guai a ripetizione, riesce a salvare vite ed
impedire disastri, ma spesso con danni collaterali che la collettività non
riesce a digerire, e per di più non fa nessuno sforzo per risultare simpatico.
D’altra parte ad Hancock la
disapprovazione pubblica non interessa affatto, almeno finché non salva la vita
a Ray Embrey, un vero mago delle pubbliche relazioni: il miracolato dalla
sorte, infatti, per restituire il favore al supereroe si propone di fare del
suo meglio per cambiarne l’immagine pubblica, ben deciso a far sì che tutti i
cittadini di L.A. si accorgano del valore del loro eroe locale. Il supereroe
incompreso, conosciuta la
graziosa consorte di Ray ed il di lui figlioletto, s’impegnerà a fondo per
cambiare stile. Una curiosa sorpresa a metà film costringerà però il buon
Hancock, ormai già sterzato sulla via dell’eroe prudente e coscienzioso, a
rivedere la propria strategia. Un film che assortisce commedia ed azione
puntando sui personaggi e senza troppo concedere agli effetti speciali, non
invasivi, con una bella riflessione sulla percezione del supereroe dal punto di
vista della sua diversità. Molto meglio la prima parte, gustosamente
parodistica, un po’ altalenante la seconda, in cui si succedono troppi colpi di
scena e l’atmosfera si surriscalda in direzione patetica. Niente di
eccezionale, insomma, semplicemente un sincero prodotto d’intrattenimento (che
peraltro ha dalla sua anche una giusta durata). Intriga e diverte il solito Will Smith, anche
se il ruolo forse più interessante è appannaggio del bravo Jason Bateman. Dirige di
mestiere il regista di Cose molto cattive e
The Kingdom. Da provare.
Hancock, regia di Peter Berg, con Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman, Daeg Faerch, Lauren Hill, Valerie Azlynn, David Mattey, Darrell Foster, Kate Clarke; fantastico; U.S.A.; 2008; C.; dur. 1h e 32’
Voto
6/7
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