Il più bel giorno della mia vita
La bestia nel cuore
Bianco e nero

Dal suo omonimo romanzo Cristina Comencini ha tratto probabilmente uno dei film più belli dell'intera stagione, un crocevia filmico dove tutto, quasi per incanto, finisce magicamente per andare al posto giusto. La storia al centro de La bestia del cuore prende avvio per sottrazione, quando la protagonista del film, la doppiatrice Sabina (una bravissima Giovanna Mezzogiorno, meritata Coppa Volpi a Venezia 2005) - giovane, avvenente, con un compagno che la ama e cerca di praticare con coerenza il mestiere di attore - inizia a soffrire di strani incubi che sembrano riportarla a falle oscure della sua infanzia. Mentre l'incubo si fa tormento interiore, Sabina si scopre incinta e parte alla volta dell'America in cerca del fratello Daniele (un misuratissimo LoCascio), un impeccabile docente universitario che non riesce quasi a toccare i propri figli, l'unica possibilità per la protagonista di appurare se i propri incubi infantili siano o meno schegge di traumi rimossi. La verità esigerà un duro prezzo da pagare per l'esile soffio di speranza che sembra racchiudere. La bestia nel cuore ha il grande merito di approfondire con sublime capacità d'introspezione le vicende di ogni singolo personaggio, vicende che nel loro complesso sono tutte giocate su variazioni del sentimento dell'amore, analizzato di volta in volta nella sua morbosità, come malattia, come occasione insperata, sul versante materiale, come amore verso se stessi, come origine della vita. Degne di segnalazione anche le sottotrame al plot principale, che contengono una mordace satira sulla nullificazione narrativa da soap opera da una parte, e dall'altra una tenera storia d'amore omosessuale tra una giovane che si è reclusa a causa della cecità e una donna matura abbandonata dal classico marito che si è perso dietro una compagna di classe della figlia adolescente. Tante variazioni sul tema che si incastrano a perfezione tra commedia e dramma, tra dolore e speranza. Un film davvero magnifico: nessun cinefilo che si rispetti può prescinderne.

Voto 8½