Il
mitico Thor è uno dei personaggi storici del Marvel Universe: fu creato nel
1962 dal dinamico duo che partorì gran parte dei supereroi della casa delle
idee, ovvero lo sceneggiatore Stan Lee ed il
disegnatore Jack Kirby.
Nella Marvel-continuity Thor è conosciuto come il dio del Tuono, il
figlio di Odino, sovrano di Asgard, l’Olimpo delle saghe nordiche: immortale, dotato
di una forza paragonabile a quella dell’incredibile Hulk, Thor per vocazione
difende Midgard (ovvero la Terra) da criminali e minacce cosmiche in genere,
sempre con l’aiuto di Mjolnir, il suo inseparabile martello di Uru. L’invincibile
arma da combattimento del dio del tuono, che solo Thor
(o uno con la stessa nobiltà d’animo) può sollevare, ha costituito per decadi
il tallone d’Achille dell’eroe. Praticamente indistruttibile, lanciato dal
poderoso braccio di Thor
il martello può abbattere montagne, evocare tempeste, creare distorsioni
spazio-temporali, far volare il suo padrone, alla cui mano Mjolnir (incantato
da Odino in persona) deve sempre tornare: prima che la sua parte divina fosse
separata dalla sua ultima ‘incarnazione’ umana – il paramedico newyorchese Jake
Olson, di cui Thor aveva accettato di diventare l’alter ego per farlo rivivere
dopo l’eroico sacrificio che gli era costato la vita –, il martello non doveva
restare separato da Thor per
oltre sessanta secondi, altrimenti il dio si sarebbe trasformato in uomo. Un
tempo il lato umano del dio del tuono rispondeva al nome di Donald Blake, un
medico zoppo che aveva trovato un bastone in una caverna norvegese ed aveva
scoperto che battendolo a terra il suo corpo si trasformava in quello di Thor.
Anni dopo Lee & Kirby hanno rivisto le origini del personaggio rivelando
che in realtà il ritrovamento di Blake era predestinato da Odino, che aveva
trasformato il divino figliolo in un mortale storpio per insegnargli l’umiltà.
Da allora il dio
del tuono ha combattuto infinite battaglie, è (apparentemente) scomparso
più volte, e solo recentemente è tornato ad essere un dio ‘al cento per cento’.
In questo numero si conclude la trilogia Ascesa al trono: in seguito
alla traumatica morte di Odino (ma nei fumetti Marvel le morti difficilmente
sono definitive...), Thor,
erede designato al trono di Asgard, è riluttante a divenire il nuovo sovrano
della divina città d’oro. Nel frattempo la Terra è rimasta sotto la protezione
di Tarene, la predestinata, ovvero Thor Girl, impegnata in un confronto
all’ultimo sangue con Skurge, il letale (e redivivo?) Esecutore, alla
(bellicosa) ricerca di Thor su diretto mandato dalla dea della morte Hela. E la splendida
Incantatrice va seducendo Jake Olson, ormai separato dalla sua controparte
divina. La conclusione della storia – sceneggiata da Dan Jurgens e disegnata da
Joe Bennett – lascia intravedere infauste conseguenze sull’incoronazione di
Thor che, una volta divenuto sovrano di Asgard, potrebbe divenire egli stesso
una terribile minaccia per l’intero universo. Continua anche l’ottimo ciclo di
avventure dei potenti Vendicatori di Kurt Busiek, con la chicca Pulizie
domestiche, sorta di X-Files di Jarvis, il fedele maggiordomo dei
Vendicatori alle prese con i segreti del gruppo.
IL MITICO THOR N° 41, Ascesa al trono (3 di 3), mensile, pp. 48 [Marvel Italia]
Voto
7½
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