Un veicolo musicale per la mente, dagli interni morbidi ed accoglienti, è 
  il nuovo album dei Saafi 
  Brothers, Liquid Beach (Secret Life/Audioglobe). 
Ne una concept car, ne un fuoristrada, piuttosto una lussuosa e classica berlina rispettosa dei canoni di uno stile estetico comunque vincente ed apprezzato. 
La strada che percorrono i Saafi Brothers è diritta ed è puntata al puro piacere musicale, che le atmosfere ed i panorami sonori, vibranti di dub e chill-out, sanno offrire. 
  Le due anime umane che si celano sotto il nome di Saafi Brothers sono quelle 
  di Gabriel Le Mar e Michael Kohlbecker, due nomi che abbiamo già 
  conosciuto come fautori del progetto Montauk P, per le collaborazioni 
  con artisti del calibro di Sven 
  Vath e Jam & Spoon e per 
  un profondo legame con lIbiza Style. 
Liquid Beach, il loro terzo album, conferma le loro scelte estetiche e stilistiche, già ben presenti nei due lavori precedenti, Mystic Cigarettes e Midnights Children, utilizzando magistralmente la fusione tra le sonorità ambient ed orientali ed il ritmo tecnologico, techno e dub. 
  Anche in questo album si susseguono sonorità global techno, che richiamano 
  alla memoria le lunghe e stratificate composizioni di Banco De Gaia, 
  come nel brano Seven Horizons, e sound elettronico pulsante di ritmo 
  profondamente scandito e drappeggiato di atmosfere ambient dalla forte carica 
  ipnotica, che tanto ricorda le lunghe composizioni di The 
  ORB, come nei brani Sunchild e Liquid Beach. 
Liquid Beach è la confezione esteticamente curata di dieci brani in grado di proporre un trip musicale che non riserva sorprese, ed è un peccato, ma che garantisce sicuramente il massimo relax. 
              Voto 
                8  
                
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