Debutta in prima toscana il nuovo spettacolo di Massimo
Verdastro "Sandro Penna - una quieta follia" che sarà in scena da giovedì 20 a sabato 22 aprile 2017 alle 21 a Il
Lavoratorio un nuovo spazio fiorentino dedicato al teatro, musica, danza e arti
performative, che realizza, oltre ad eventi, corsi di formazione, incontri, seminari, residenze artistiche, mostre e progetti culturali. (Associazione Culturale Il Lavoratorio - via Lanza 64/a 50136 Firenze - informazioni: -
prenotazioni a: info@illavoratorio.it).
Le tre serate di programmazione si rivelano anche l’occasione per festeggiare i 40 anni di carriera
di Massimo Verdastro: per l’occasione sarà allestita, sempre al
Lavoratorio, la mostra fotografica “Sguardi d’attore”, con immagini
catturate dallo stesso attore - regista nel backstage di alcuni spettacoli che
lo hanno visto coinvolto in questi anni.
Protagonista di “Una quieta follia” è Sandro Penna, uno dei
più grandi poeti del Novecento. Con un lavoro di rara
sensibilità, Verdastro porta in scena il racconto di una tra le anime
più poetiche e pure dello scorso secolo. Nato nel 1906 a Perugia e
scomparso nel 1977 a Roma, Sandro
Penna è stato autore di versi semplici e potenti, capaci di
esprimere la realtà di uno spirito quieto e folle allo stesso tempo.
E’ racchiuso in questo ossimoro tutto lo spettro delle emozioni della sua
esistenza: dall’infanzia segnata dal rapporto con una madre energica e
impietosa e un padre gaudente e assente, alle prime illuminazioni letterarie e
amorose, fino alle frequentazioni con intellettuali come Gadda, Pasolini,
Solmi, Giuliani, Garboli, Morante. Penna infatti è colui che Umberto
Saba scoprì e definì “un ramoscello verde in un giardino
d’inverno”, mentre Mafai, Rafael, Scipione, Schifano, Guttuso, gli
regalavano i loro quadri, che lui rivendeva per sbarcare il lunario.
Costruito a partire da un testo scritto da Elio Pecora, amico e biografo di Penna, “Una quieta follia” è monologo sospeso tra prosa e poesia, nel quale Verdastro - attore e regista - si aggira vestito di bianco in uno spazio che è la
stanza da cui Penna ha smesso di uscire, dove sono accumulati sparsi oggetti di ogni tipo. E, muovendosi leggero, Penna si rivela mentre riflette e confida le ragioni della
sua opera poetica, racconta il tempo che ha attraversato, la guerra, gli amori, la diversità, non solo sessuale. Dialoga muto con lui Giuseppe Sangiorgi, compagno e alter ego, anima giovane che incede lentamente verso l’età senile.
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Prenotazioni a: info@illavoratorio.it
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