Si chiama The
Macbeth Project ed è la rassegna
skakespeariana che anima Firenze e alcuni dei suoi luoghi storici fra
aprile e luglio 2009 e si propone di ripetere l’esperienza anche i
prossimi anni, con un programma sempre più articolato. Macbeth, la più
breve fra le tragedie di William Shakespeare,
è testo di universale valenza, per la profondità della riflessione sul potere e
sulle sue malvagie degenerazioni, sul senso di colpa dell’uomo e sulla vacuità
degli onori terreni. Al dramma scozzese vengono dedicati tre appuntamenti che faranno
il punto a Firenze sul tema Macbeth coinvolgendo importanti istituzioni
cittadine in un significativo passaggio di testimone.
Si inizia dal 21 al 23 aprile con le
manifestazioni che il ritish Institute of
Florence dedica a
Shakespeare nei giorni tradizionalmente reputati come data di nascita
dell’autore. Il 21 aprile è in programma una lettura pubblica ad alta voce del
dramma, fatta da volontari senza alcun allestimento. Segue la conferenza di Claire
Asquith, autrice del recente volume Shadowplay
sulle opinioni politiche e
religiose nascoste nelle opere di Shakespeare, il seminario di Bari Hochwald e Darrin
Byrd sul rapporto tra Macbeth e Lady Macbeth con scene e
monologhi tratti dall’opera, e le proiezioni dei film tratti da Macbeth. All’entrata della Biblioteca
per tutta la settimana sarà visitabile una mostra sull’opera che il regista e
scenografo inglese Edward
Gordon Craig (attivo tra l’altro nei primi anni del Novecento a Firenze) preparò per una produzione
di Macbeth a New York.
Dal
5 al 10 maggio 2009 va invece in scena al Teatro della Pergola la versione
oscura e potente di Macbeth proposta da Gabriele Lavia,
un nuovo allestimento dark – shakespeariano, dopo il successo di Misura per misura. Dominato dal colore nero e interpretato
anche da Giovanna Di Rauso nei panni di Lady Macbeth,
l’allestimento riflette sulla perdita dei punti di riferimento da parte
dell’Uomo-Attore: “la vita non è altro che un'ombra in cammino; un povero
attore che s'agita e pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non
si sa più nulla. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di
furore, e senza alcun significato”, recita il dramma.
Dall’8 al 12 luglio le brughiere
scozzesi si trasferiscono nel Cortile del Museo Nazionale del
Bargello per l’allestimento in lingua originale con sottotitoli in
italiano curato dal’associazione F.E.S.T.A. – Florence English Speaking Theatrical (da
tempo impegnata ad offrire un’esperienza teatrale bilingue all’intera comunità
fiorentina) in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale
della Città di Firenze - Museo Nazionale del Bargello
con l’Ente Teatrale Italiano e il Teatro della Pergola nel quadro del rapporto
di reciproca valorizzazione che dal 2003 lega queste istituzioni. Macbeth è una
delle opere più agili e conosciute di Shakespeare, la cui azione veloce e di
natura visiva è lo strumento ideale per gettare un ponte tra la tradizione
teatrale inglese e il pubblico, in modo accessibile e comprensibile a tutti i
livelli. Sono riuniti per questo allestimento i migliori talenti da Roma,
Venezia, Napoli, Pisa, Firenze e professionisti dall’Inghilterra e dagli Stati
Uniti (New York, Los Angeles) per creare una collaborazione artistica unica che
potesse permettere ad attori, registi, artisti visivi e coreografi di operare
all’interno di un cast internazionale. La recitazione sarà supportata da un
accompagnamento musicale ed elettronico composto appositamente e da elementi multimediali.
Voto
8