Compagnia Yllana
Splash
Uno spettacolo concepito, diretto e interpretato da Janfri Dorado, Guss y César Maroto
Per International Visual Theatre, la compagnia di Madrid da giovedì 2 a domenica 5 aprile 2009 al Teatro di Rifredi
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Una tempesta perfetta di gag e
risate dove tre marinai cialtroni, pazzi e scalmanati fanno
tutto tranne che regolare la navigazione, tranne che ormeggiare barche, issare
le vele o riportare sul ponte l’ancora. Sono scalmanati, dilettanti, folli,
eccessivi, nervosi, surreali, esagitati. In una sola parola: divertenti come il
Pippo della Disney.
“Splash”
degli spagnoli Yllana (al
Teatro di Rifredi fino al 5 aprile) è un concentrato attorno al tema del mare,
un semplice ma d’effetto e d’impatto gioco evocativo e sognante senza
utilizzare una goccia d’acqua, con la semplicità dell’invenzione, dell’immaginazione,
con piccoli accorgimenti, con lievi movimenti universali immersi nel
gutturalismo della piece. Acqua in bocca. Muti come
pesci. Questi sono pesci che non puzzano. Quest’acqua non è salata,
ma dolcissima. Il mare è il pubblico, la stessa platea che alla fine, come
in un tiro a segno del Luna Park, gareggia con i tre funamboli caricati a molla
a tirarsi dietro palle morbide fatte con calzini arrotolati, si frusta in mezzo
al foyer, si rincorre. Felici come nell’imitare
la corrida prendendo come toro al rallentatore il tizio in stampelle, come
nello sketch della pesca dal molo con l’ovvio raffronto tra il pescatore
principiante e fortunato e l’esperto sventurato. E’ un mondo di capitani, mai
coraggiosi, con il mal di mare, di spogliarelli improvvisati e improbabili sulla
spiaggia, di mozzi mascalzoni, cartoni animati di gomma. Ad accompagnare in
sottofondo ci sono prima i Beach boys,
il caldo e nostalgico “Love boat” che tanto
ricorda il piano bar ammiccante e suadente del nostro Presidente del Consiglio,
fino a “In the navy” dei Village
People. Il clou è l’apparizione dello squalo, gustosa la scenetta della
bombola a gas, così come quella dei pappagalli. Mancano
all’appello in sound “Il mare d’inverno” e “Finché la barca va lasciala
andare”. Una ciambella (di salvataggio) con il buco.
Voto
8
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