Compagnia Virgilio Sieni
Oro
La nuova creazione di Virgilio Sieni, ispirata al De rerum natura di Lucrezio. Musiche originali di Francesco Giomi, voce Nada Malanima. Con Simona Bertozzi, Ramona Caia, Elsa De Fanti, Dorina Meta, Massimiliano Barachini, Giuseppe Comuniello, Jacopo Jenna, Csaba Molnàr, Daniele Ninarello e con la partecipazione di Giorgia Andrini, Alessia Balella, Sofia Barilli, Sebastiano Blanco, Alessia Cavina, Salvatore Ciani, Cecilia Franceschelli, Carolina Giornelli, Bruno Guardigli, Giada Luciani, Eleonora Pazzaglia, Perla Santos, Francesco Sderlenga, Giovanni Soldati, Margherita Urbini. Costumi Manuela Menici, luci Virgilio Sieni, Maschere: Istvan Zimmermann, Giovanna Amoroso – Plastikart. Ideazione, regia e coreografia: Virgilio Sieni
Dal 16 Marzo al 17 Marzo 2010 al Teatro Comunale di Ferrara. Il 5 novembre 2009 al Teatro Era – Pontedera Produzione: Ravenna Festival 2009, Compagnia Virgilio Sieni
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Come naturale continuum, “Oro” di Virgilio Sieni prosegue la ricerca del danzatore attraverso le varie età dell’uomo. Età anagrafiche, età interiori che si portano dietro limiti e spensieratezze, slanci e possibilità. E’ così che, dopo “La natura delle cose” dalle maschere appiattenti e senza espressività per comprendere l’evoluzione circolare della femminilità intatta, passando per le sezioni studio proposte tra Cango, la sua casa di residenza produttiva, ed altri spazi di Santo Spirito all’interno del suo festival
d’inizio estate “Oltrarno Atelier”, si è giunti alla composizione Oro. Che l’età dell’oro è proprio la possibilità di viverla. Ed allora si susseguono i bellissimi anziani vestiti da teen ager, scarpe da ginnastica, jeans e maglietta nera, che si tengono per mano, formano delle
figure, toccandosi, non lasciandosi mai, come per non cadere alla deriva, uniti, vicini come petali alla corolla- donna che tiene in equilibrio un’asta. E’ un’amazzone con la trave che non tocca mai terra, sospesa ora sul braccio,
sul dorso della mano, sulla gamba, su un piede, sulla testa, sul mento, sulla bocca, su una spalla. Le mani si intrecciano a fianco, leggermente tangendo la giovane che tiene nell’aria la vita. I vecchietti
saltellano come bambini delle elementari nella pausa della ricreazione e si muovono in dinamiche scomposte, in coreografie compunte, come un soffio
silenzioso inudibile. D’oro è la travicella, così come il vestito della signora anziana del secondo pezzo, ex etoile decenni fa, dorati sono gli hula hop, dorate le maschere da bambini alieni inquietanti. E si susseguono le bambine e due
ragazzi ipovedenti mentre in audio è un bombardamento di vetri infranti e terremoti e foresta in movimento. Che la vita è una sfida che la calda voce di Nada che si espande sintetizza nel suo “Ehi ragazzi, tutto bene?”. Non luccica come l’oro, ma è molto preziosa.
Voto
8
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