Compagnia dei Merli Bianchi
Mafie, sud, resistenza
Regia Claudio La Camera, con Mariangela Berazzi e Margherita Di Marco, scenografie e tecnica audio-luci Rossano Farabbi
Produzione Compagnia dei Merli Bianchi, Teatro Proskenion, in collaborazione con il Museo della ndrangheta
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C’è la delicatezza di un percorso intimo. E la forza dell’azione. Ma c’è anche uno
studio di denuncia sulla cultura mafiosa. Sulle mafie, appunto. “Mafie, sud, resistenza” con Mariangela Berazzi e Margherita Di Marco che ha debuttato in anteprima nazionale al centro Tavola Tonda di Palermo ed è ancora in tournée, utilizza il linguaggio teatrale per raccontare storie di vite spezzate e il coraggio di madri che hanno cercato fino all’ultimo la
risposta della giustizia. E attraverso il teatro questa volta sono le donne a
parlare. Mariangela Berazzi e Margherita Di Marco
della Compagnia dei Merli Bianchi, sulla scena sembrano barbone senza fissa dimora, sognatrici,
personaggi femminili di un sud immutabile nel tempo. Ma il filo rosso della drammaturgia rimane quello di una sottile poesia. Sottile
perché mai declamata o ostentata. Mescolata umilmente a un quotidiano fatto di azioni sempre uguali. Come spolverare le foto di chi
non c’è più, spostare valigie e scatole di cartone. Donne che poi tornano sempre con i piedi per terra e si interrogano e
interrogano implicitamente il pubblico su un sud che nello spettacolo non è soltanto una collocazione geografica, ma soprattutto una condizione dell’anima.
Uno stato di marginalizzazione che diventa necessità, forza e coscienza. Un sud
libero dagli stereotipi che sulla scena diventa luogo della preghiera e dei ricordi. Ma anche speranza di un domani che può cambiare. Lo spettacolo prodotto in collaborazione con il Museo della ndrangheta di Reggio Calabria, da voce all’anima artistica e teatrale di una scommessa più ampia, quella culturale che nutre le motivazioni di fondo dell’inaugurazione, ormai più di un anno fa, del museo della ndrangheta. Che ogni giorno si propone come luogo della memoria e che scommette sulle future
generazioni. Anche “Mafie, sud, resistenza” lo fa, parlando a un pubblico di giovani e di adulti che non vogliono dimenticare.
Voto
8
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