Presentazione Teatrino Giullare, Alla meta, 2007
Presentazione Teatrino Giullare, La stanza, 2011
Recensione Teatrino Giullare, La stanza, 2011
Una finestra per indagare la scena contemporanea e la vita di tutti i giorni. Ci ha pensato Il Teatrino
Giullare che, dopo i progetti su Beckett
e Bernhard, torna a rivolgere lo sguardo al quotidiano, con un lavoro tragicomico sul senso
di sicurezza e di minaccia, sulla paura di chi si autoconfina in casa per proteggersi dagli altri e dalle ombre degli stranieri. Una giornata
qualunque, all’interno della finestra di un palazzo di periferia, minacciata da presenze enigmatiche, misteriose, si svolgono vicende umane di solitudine, insicurezza, pericolo incombente dai risvolti comici ed inquietanti.
Lo spettacolo, che Il Teatrino Giullare
propone il 4 e 5 marzo 2010 al Teatro
Studio di Scandicci evidenzia una guerra psicologica a 360 gradi, un tormento, una lotta senza confine che i protagonisti (Rose e Bert Hudd) affrontano contro gli spettri dell’anima, con le ombre della loro personalità. L’aria della stanza si addensa, si carica di incertezza, di ansia, di violenza. In bilico tra realtà e finzione, tra falso e vero, 2 attori incarnano 6 personaggi dando modo ai protagonisti di manifestare la
propria ambiguità attraverso maschere iperrealistiche in grado di deformarsi e sorprendere, in un vortice di apparizioni che
amplifica l’enigma e l’attualità del testo.
La compagnia bolognese, che ha riscosso grandi consensi di pubblico e ottenuto numerosi riconoscimenti, dal Premio Nazionale della Critica al Premio Speciale Ubu, al Premio della Giuria Mess Festival di Sarajevo, affronta per la prima volta un lavoro di Harold Pinter. Forse anche per questo la scelta è caduta su “La stanza” un testo (scritto nel 1957, venne rappresentata a Londra nel 1960), che è considerato una sorta di fulgido esempio, quasi un prototipo dello stile, l’archetipo e dei contenuti che il drammaturgo londinese infonde ai suoi lavori migliori.
Voto
8
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