Festival Costante Cambiamento
16ª edizione - New Transitions
Tunisia, Iraq, Afghanistan, Palestina e Siria visti attraverso l'arte, la danza contemporanea, la musica, mostre e incontri
Spettacoli, musica, mostre, installazioni, incontri a Firenze dal 18 settembre al 6 ottobre 2012
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Lo scorso anno aveva aperto un focus sui movimenti rivoluzionari della Primavera
araba, con la sua sedicesima edizione (che ha come sottotitolo New transitions), Il Festival
Costante Cambiamento indaga alla sua maniera l'attuale situazione del Nord Africa e del Medio Oriente, per comprendere che cosa veramente sia cambiato e cosa, invece, è rimasto ancora una volta schiacciato nelle dinamiche del potere.
"Siamo sconvolti dagli ultimi fatti di sangue, che daranno purtroppo un significato
ancora diverso a questa edizione, già carica di temi e di spunti emotivamente
difficili - spiega la direttrice artistica Teresa Zurzolo -. Ma del resto il Festival nasce proprio dalla volontà di richiamare l’attenzione su alcune tematiche di giustizia sociale, per attivare insieme al pubblico un atto creativo di
cambiamento e di lotta: un lavoro che comporta un confronto vero e dialogico
con la realtà".
Dal 18 settembre al 6 ottobre 2012 le Murate di
Firenze sono animate da performance, spettacoli e mostre, per cercare di capire, attraverso la lente della creatività, qualcosa di più sulla vita in Tunisia, Iraq, Afghanistan, Palestina
e Siria. Una riflessione che chiude il triennio dedicato al Medio Oriente e dà forma a una geografia di terre di confine e di conflitto che gli artisti, più dei media, riescono a restituire comunicandone l'essenza. In sintonia con questo spirito l’esibizione del danzatore di origine marocchina Benghrib e la
danzatrice di origine algerina Saâdia Souyah (dal 18 al 22 settembre nella Chiesa sconsacrata di Santa Verdiana e negli spazi adiacenti delle Murate), ma anche il coreografo iracheno Anmar Taha della Compagnia Iraqi Bodies (il 28 e il 29 settembre protagonista di Fever, in prima nazionale), con coreografie
di danza e improvvisazioni in cui i gesti evocheranno le tensioni
rivoluzionarie e le lotte per la libertà. Temi che verranno approfonditi da numerose iniziative, tra le quali si segnalano in particolare: Women for Human
Rights, incontro con Selay Ghaffar - Executive Director di HAWCA,
l'organizzazione che dal 1999 si occupa di assistenza umanitaria e diritti
delle donne e dei bambini in Afghanistan (mercoledì 3 ottobre ore 18); e Worlds, nove cortometraggi realizzati da
Shashat, tra le più significative organizzazioni di cineaste nel mondo arabo, che affrontanola
condizione delle donne in Palestina (venerdì 5 e sabato 6 ottobre ore 21). In collaborazione con Cospe. Tra le novità della sedicesima edizione, la presenza di un vero e proprio progetto musicale: It will be
wonderful.
Nato dalla collaborazione fra musicisti arabi e internazionali di diversi
generi musicali (hip hop, jazz, musica tradizionale, etc...), It will be wonderful è partito da Tunisi nel luglio del 2011 per celebrare la creatività e l'innovazione
giovanile nella stagione delle rivoluzioni arabe e ora prosegue attraverso una
piattaforma digitale con un lavoro di condivisione aperta che a Firenze troverà
un nuovo momento di incontro. “Vogliamo
incoraggiare gli artisti di tutto il mondo (cantanti, dj, vj, fotografi, videomaker) a interpretare questa musica e a remixare le diverse esperienze – affermano gli ideatori -. Vogliamo incoraggiare l'innovazione e la collaborazione produttiva fra musicisti, la
condivisione e lo scambio fra le culture”.
Per tutta la durata del festival sarà inoltre visitabile la mostra installazione Memory dell'artista e fotografo Luca Lupi:
un omaggio al Medio Oriente e alla Siria
che l'artista descrive con una sola frase: La
memoria si sfalda, si sgretola, si annebbia nell’inesorabile passaggio degli
eventi bellici che in breve annientano ciò che al tempo è sopravvissuto”.
Info: 055 2340231 – www.costantecambiame
Voto
7 ½
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