OA
Primo atto
La parola con l’opera di Alfredo Pirri
Ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio, voce live Giancarlo Cauteruccio, voci off Fulvio Cauteruccio e Annibale Pavone. E con Irene Barbugli, Giulia Broggi, Donatella Marranini, Giovanni Mascherini, Giuseppe Mazza, Marco Pucci, Riccardo Storai. Costumi Massimo Bevilacqua, luci Giancarlo Cauteruccio e Loris Giancola, musiche da Arnold Schönberg, consulenza al progetto Pietro Gaglianò. Il 29, 30, 31 gennaio 2012 ore 21 al Teatro Studio – Via G. Donizetti, 58 Scandicci. Foto Stefano Ridolfi
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Dopo tanto teatro di parola, riprende il dialogo fra le arti. Va dato atto a Cauteruccio di tornare a spronare un confronto sulla contemporaneità di una narrazione multidisciplinare.
"Con OA – cinque atti teatrali sull’opera d’arte continua il mio fluttuare dentro i
linguaggi, le mie interrogazioni sui conflitti che riguardano la parola, la
poesia, il teatro, l’arte – spiega Giancarlo
Cauteruccio -. Nel Primo atto, l’opera di Alfredo Pirri incontra “la parola”,
l’elemento fondamentale del teatro, per disvelare un nuovo possibile viaggio
percettivo nei territori dell’arte”.
Prende il via domenica 29 gennaio alle ore 21 in prima nazionale al Teatro Studio di Scandicci, con repliche lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2012, il progetto OA – cinque atti teatrali sull’opera d’arte, che si snoderà fino a maggio 2012 con opere di Alfredo
Pirri, Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Loris Cecchini e Cristina Volpi.
Il primo atto, che si intitola OA - La parola con
l’opera di Alfredo Pirri, è costruito intorno
all’installazione Gas dell’artista romano, composta da sette elementi bianchi di
legno e gesso che invadono totalmente la scena teatrale. Gas è un’opera realizzata nel 1990 (per la personale alla Galleria Tucci Russo, Torino) e riproposta nel 2006 a Cracovia in occasione di una doppia personale, con Miroslaw
Balka, incentrata sul lato oscuro del moderno. Alfredo Pirri dichiara di interpretare la scultura
come una “forma che si orienta nello spazio e che offre allo spettatore la possibilità di cogliere più punti di vista”; oggetto e strumento di questa stessa frammentazione del reale sarà la parola, nella voce di un attore, in una indagine teorica sulla memoria e sul tempo.
Le platee centrali del Teatro vengono abitate da sette performer, affiancati da Giancarlo Cauteruccio che dà voce alla poesia di Paul Celan, mentre le platee laterali diventano i luoghi del dialogo tra Adorno e Celan, voci off di Fulvio Cauteruccio e Annibale Pavone.
"Il carteggio tra Theodor W. Adorno e Paul Celan, in
cui la parola assume una potenza assoluta, scrive un teatro del silenzio e
dell’inazione, evocando l’atrocità della storia – sottolinea
Cauteruccio -. Il filosofo e il poeta non hanno più corpo fisico, sono voce pura emessa da altoparlanti d’epoca che fanno riemergere il ricordo incancellabile dell’Olocausto”.
La parola poetica diventa vento, respiro, si desertifica insinuandosi tra gli elementi dell’installazione di Pirri, posta al centro del
teatro in tutta la sua tragicità. Pagine dodecafoniche da Schönberg
alimentano quest’opera teatrale fatta di percezione e di ascolto.
“E' proprio il conflitto tra la parola poetica e la sua negazione che trova nel mio disegno la sua originaria forma dialettica, che
scaturisce dall’opera e la investe di una nuova interpretazione – conclude Cauteruccio -. Una scelta estrema che scardina
le regole del teatro e la condizione dello spettatore, ma che io sento necessaria nella crisi della narrazione contemporanea. Mi interessano nuove possibilità di relazione percettiva.”
Teatro Studio – Via G. Donizetti, 58 Scandicci (FI) Tel. 055
75 91 591 - biglietteria@teatrostudiokrypton.it< - www.teatrostudiokrypton.it
Voto
8
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