Non è varia L’Umanità che affligge le pagine del nuovo romanzo di Emiliano Gucci, arrivato alla piena maturazione della sua scrittura e staccatosi dal noir degli esordi. Nel suo quarto lavoro, edito dalla Elliot dopo Donne e topi e Sto da cani per Fazi e Un’inquilina particolare per Guanda, Gucci lascia da parte le situazioni grottesche, i sorrisi per le avventure assurde dei suoi personaggi e si cala, come stivali di plastica nella melma di una vendemmia umida, si immerge senza remore in una realtà fosca e squallida. Niente più che quella che ci circonda. Palazzoni, sconosciuti, incontri tra sterminate solitudini, incomprensioni e quella felicità, sognata, agognata, avuta ad un passo, ad un tiro di schioppo, che, nella vita di tutti i giorni, svanisce, per un inconveniente, per un incidente di percorso, accarezzata per un soffio. E’ la vita di un trentanovenne che aveva in mano il mondo: scrittore, fidanzato con una bellissima donna, un’ecografia in pugno che voleva dire pappe e futuro. In un attimo tutto viene distrutto. Otto anni a cercare il bandolo della matassa, e quando chiudersi a riccio è la strada più facile da percorrere, qualcuno, prima o poi, viene a bussarti alla porta per riportarti fuori a vivere, respirare, a farti vedere che era tutto più semplice, più malleabile e commestibile. E’ un’umanità disfatta e senza appigli, sfocata nel bianco e nero in un posto dove piove sempre, dentro e fuori, e gocciola sentimenti che non riesce a recuperare come un rubinetto rotto, una società violenta con i propri simili perché violentata di abusi, di quel caracollarsi tra fabbriche, sogni infranti, illusioni di celluloide e domani negato. “L’umanità” di Gucci tocca nel profondo le corde delle istanze più intime, spalanca cassetti, dà aria alle stanze buie in fondo ad ognuno di noi. Come una rinascita. La presentazione alla Libreria Feltrinelli è venerdì 12 febbraio 2010 alle 18.

Voto 7 +