Gangs of New York
Regia di Martin Scorsese
Usa/Germania, 2002, C, 160' Cast: Leonardo Di Caprio, Daniel Day-Lewis, Cameron Diaz, Liam Neeson. Produzione: Miramax. Distribuzione: 20th Century Fox
Cresce l'attesa per il film di Martin Scorsese, anche per via dei continui slittamenti. Ultima uscita prevista: dicembre 2002
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Martin Scorsese è colui che ha esplorato, più e meglio di chiunque altro, la città di New York. La sua macchina da presa si è
intrufolata in tutti i vicoli, i bar e i covi malfamati della Grande Mela,
che è lo sfondo di almeno una dozzina dei suoi film. Nel 1993 uscì L’età
dell’innocenza (1993) dove Scorsese,
tramite le pagine del romanzo omonimo di Edith
Wharton, rendeva omaggio alla sua città natale concedendosi, per il suo
primo film in costume, un salto nel tempo, alla ricerca del momento in cui la
ricca borghesia di fine Ottocento stava per gettare la maschera del perbenismo
vittoriano e rivelare la sua vera faccia.
Nove anni dopo si torna ancora indietro e questa volta
andiamo a incontrare gli antenati di Charlie, di Johnny Boy, di Travis Bickle,
ovvero gli antieroi cresciuti per le strade di Little Italy, e dello stesso Scorsese,
i cui nonni erano siciliani, emigrati in America nei primi del Novecento. Non a
caso Scorsese
sceglie, tra i collaboratori alla sceneggiatura, lo stesso Jay Cocks con il
quale aveva scritto L’età
dell’innocenza.
Gangs
of New York è tratto dall’omonimo romanzo di Herbert Asbury (1889-1963),
edito in Italia da Garzanti. La storia è incentrata sugli scontri tra bande
italiane e irlandesi per il controllo del quartiere Five Points. Bill Poole,
detto “The Butcher” (Daniel Day Lewis), capo
dei Native Americans ha assassinato il padre di Amsterdam Vallon (Leonardo Di Caprio; il padre è Liam Neeson), capo della
banda irlandese, i Dead Rabbits. Amsterdam cerca vendetta ma nel frattempo si
innamora di Jenny (Cameron Diaz),
prostituta e ladra. Il nome del personaggio di Di Caprio è dovuto molto probabilmente al fatto che la lontana
origine di New York fu un piccolo centro commerciale fondato nel 1626 da coloni
olandesi, che l’avevano battezzato “Nuova Amsterdam”.
La New York del 1846 è stata interamente ricostruita da Dante Ferretti a
Cinecittà: edifici di legno a due piani, lampioni a gas, il faro, la fabbrica
di birra; ha utilizzato, per le scene del porto, lo stesso bacino d’acqua già
sfruttato da Fellini (Amarcord,
Casanova, E la nave va), mentre gli interni sono stati realizzati tutti nel
Teatro 5, uno dei più grandi del mondo; sul set si potevano contare 19.000
comparse.
Robert
De Niro, amico e attore-feticcio di Scorsese (hanno girato insieme otto
film in ventidue anni) ha rifiutato il ruolo di Bill the Butcher che è passato
così a Daniel Day Lewis: un grande ritorno dopo quattro anni di assenza. Torna
anche Michael
Ballhaus, il direttore della fotografia di in tutti i film di Scorsese del
periodo 1985-1993, cioè da Fuori orario
fino a L’età dell’innocenza (ad eccezione di Cape Fear).
Il film, che
doveva uscire a dicembre del 2001 è slittato prima a luglio, poi a dicembre
prossimo. Nel frattempo, al Festival di Cannes
è stata proiettata un’anteprima di venti minuti, sufficienti a scatenare
l’entusiasmo del pubblico.
Voto
8
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