Nel terremoto digitale, il
collezionista si è trovato di fronte ad un crescente catalogo di scoperte e
riscoperte che fanno venire la bava alla bocca,
facendo assaporare le immagini calzanti di film persi o mai trasmessi nei
circuiti ordinari del nostro paese. Ora cerchiamo di districarci nel mare di
cotante proposte, per offrirvi suggerimenti alquanto ghiotti da sfamare lo
spettatore più esigente. Per iniziare segnaliamo Grazie per la
cioccolata, che vede André Polonski, concertista
di talento, sposarsi per la seconda volta con Mika.
André ha un figlio dal matrimonio precedente, Guillaume.
Jeanne, giovane pianista, scopre di essere stata
scambiata alla nascita con Guillaume. Alla ricerca
delle sue origini, la ragazza si introduce nella
famiglia del musicista. Pellicola firmata dal maestro Claude
Chabrol, interessato a svelare le motivazioni
oscure dei personaggi, in un quadro scenico dove insinua le crepe di una
famiglia conformista, imprigionata nel suo grigiore borghese. Un
matrimonio, porta alla luce una pellicola di fine anni settanta di Robert Altman, con
al centro lo sposalizio tra Dino Corelli e
Meringa Brenner, di una famiglia di arricchiti del
sud. In un caotico ricevimento, si scoprono verità imbarazzanti in una catena di equivoci a non finire, che non muteranno il percorso
degli avvenimenti. Affresco di implacabile forza
morale, confezionato con divertente estro ed abilmente orchestrato da uno dei
maestri del cinema americano. Nel film di Aleksandr Sokurov un
padre e figlio vivono insieme, all’ultimo piano di una vecchia casa, in
mondo privato composto da ricordi e di rituali quotidiani. Il padre, dopo la
morte di sua moglie si prende cura del figlio, fin da piccolo, rappresentando
l’unico anello di congiunzione con la felicità passata. Il rapporto tra i due, diventa
un osmosi sensitiva, dove confluisce sentimento e
dolore, come se entrambi fossero una sola cosa: un amore cieco e universale. Padre
e Figlio, è il titolo ideale di un opera di
ricerca visiva ed emotiva, che lascia allo spettatore le lacrime di un sentire
comune. Nella sorprendente opera prima di Neil Burger, uno dei registi emergenti
della scena americana, il film parte da un cameraman senza lavoro, Ron
Kobelski, che viene avvicinato da un vicino di casa
che sostiene di essere il secondo cecchino dell’assassinio di JFK. Ohlinger, questo è il suo nome, decide di confessarsi ora,
trascorso tanto tempo, dopo che gli è stato diagnosticato un cancro. Kobelski, inizialmente scettico, cambia idea
quando cominciano ad arrivare messaggi minacciosi alla sua segreteria
telefonica e si accorge che strani personaggi si aggirano nel suo cortile. Interview
with the assassin, è costruito intorno ad una prospettiva falsata, con
l’occhio incline a documentare fatti, che col passare del tempo si avvinghiano
in una cospirazione dove la verità non ha più un riscontro effettivo e la
storia si sfalda in un thriller senza via d’uscita. Leone
l’ultimo, vede in scena un impeccabile Marcello Mastroianni
( Leone ) erede di un regno divenuto repubblica socialista, si trasferirsi a
Londra, scoprendo che la sua residenza regale si trova al centro del quartiere
nero. Osservando da lontano gli abitanti, comprende quali siano
le loro vere condizioni di vita e decide di aiutarli, anche se questo non gli farà ottenere una fiducia reciproca,
causando l’allontanamento dai suoi pari. Questo apologo sognante diretto da
John Boorman, è la storia di una presa
di coscienza che non si compie attraverso il voyeurismo di Leone, poiché
è proprio questo il suo limite di coinvolgimento, assumendo il peso morale di
un fallimento. Nel documentario Comandante
siamo presenti ad un faccia a faccia tra il leader
cubano Fidel Castro e il regista Oliver
Stone, qui nella insolita veste di intervistatore. La
pellicola è un estratto di una serie di interviste e
conversazioni fra i due durate più di trenta ore. L’accusa di
manipolare l’evidenza dei fatti con l’ardore misurato del sostenitore, non
impediscono a Stone di rimanere impassibile nel
carpire i silenzi e dinieghi in primissimo piano, di un politico che ha fatto
la storia come Castro, abile nel disinnescare domande scomode e protrarsi in
ricordi affannosi. Opera in
bilico che lascia ai posteri il volto scavato di un uomo consegnato al tempo,
intriso di scaltro pudore recitativo. Questi DVD, sono presenti nella traccia originale in taluni casi, con
sempre la presenza dei sottotitoli italiani nel formato video corretto con una
pregevole pulizia dell’immagine, acquistabili direttamente sul sito: www.emik.it
Voto
8
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