Il cielo può attendere
Regia: Ernst Lubitsch
Cast: Don Ameche, Gene Tierney, Laird Gregar, Charles Coburn
Usa, 1943, col, 106’, Distribuzione: Ermitage
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Famigerato all’epoca, il
tocco di Lubitsch, era quello di saper infondere alle sue commedie quello
scarto visivo necessario a rendere i personaggi veri, cioè con le loro piccole
incertezze e alle prese con le debolezze quotidiane. La trasgressione è
indiretta e riflette il pensiero del periodo, anche se i dialoghi arguti e le
allusioni erotiche non mancano, sostenute da un immancabile senso del ritmo e
delle situazioni rocambolesche che soggiogano il pubblico. Appena defunto, Henry van
Cleve si ritrova al cospetto di Lucifero, a cui racconta tutta la sua vita:
viziato dai genitori, ha sempre goduto di una fama da donnaiolo, pur restando
fedele alla propria moglie. Il diavolo non ritiene che van Cleve sia da tenere
tra i dannati, e lo manda in paradiso, accanto alle persone che ha amato. Un
film costruito lungo un flashback che svela i sessant’anni di una esistenza,
nelle sue diverse avventure e amori condivisi, che celano l’incanto magico
della vita, riassumendo i
motivi e gli archetipi che hanno ossessionato Lubitsch nella sua carriera di
autore. Un dvd che ovviamente non ci restituisce la brillantezza del Technicolor,
pieno di contrasti eccessivi e un audio deludente nelle sue componenti
fonetiche. I contributi extra sono abbondanti per quanto riguarda il film e la
filmografia del regista, sempre in formato testo. Il consiglio è sicuramente
valido per gli appassionati di cinema: un’occasione unica per non farsi
scappare questo gioiello della commedia sofisticata
americana.
Voto
6 1/2
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