Sitcom
Sotto la sabbia
8 Donne e un mistero
Swimming Pool

Il film del giovane regista francese François Ozon narra la storia di una famiglia che si riunisce per le vacanze di Natale. Le 8 donne del titolo sono appunto le protagoniste di questa pellicola: la madre (Catherine Deneuve), le due figlie (Virginie Ledoyen e Ludivine Sagnier), la sorella isterica (Isabelle Huppert), la nonna (Danielle Darrieux), la governante (Firmine Richard), la cameriera (Emmanuelle Béart) e l’odiosa cognata (Fanny Ardant).
Si parte da quelli che sembrano i toni di una commedia, con tutte le protagoniste apparentemente molto caratterizzate, per virare poi verso il giallo: il marito del personaggio interpretato da Catherine Deneuve viene ritrovato morto, pugnalato alla schiena.
Da qui in poi esplodono gli equilibri di quella che sembrava una famiglia senza problemi: accuse reciproche, dubbi sessuali e dilemmi sentimentali.
Il mistero della morte del marito e l’impianto da giallo classico diventano un pretesto nel film di Sitcom , commedia feroce e irriverente, o in altro modo a Sotto la Sabbia , dramma in cui la protagonista non si rassegna alla realtà e ne sceglie una sua.
Nel caso di 8 Donne e un mistero, si utilizza un’impostazione fortemente teatrale, sia per il tipo di recitazione volutamente sopra le righe, sia per l’ambientazione unica (tutto si svolge all'interno di una villa), oltre che per un finale in cui tutte le protagoniste sembrano andare verso un ipotetico pubblico a ricevere applausi.
Questa impostazione filmica è inoltre arricchita (o appesantita, a seconda dei punti di vista) dall’innesto del musical: ogni personaggio del film talvolta interrompe la normale linearità del racconto e si mette a cantare.
Non è la parte del giallo, tra l’altro spesso prevedibile, quello che deve interessare lo spettatore, semmai il modo di raccontare la storia e la psicologia dei personaggi, inizialmente tipizzati, poi molto sfaccettati.
A rendere bene tutto questo contribuisce un cast veramente azzeccato: Fanny Ardant e Catherine Deneuve sono perfettamente in parte e si prestano, spiritosamente, anche ad azzuffarsi; Isabelle Huppert ci offre l’interpretazione di un personaggio nevrotico molto riuscita, per non parlare di Emanuelle Béart, bellissima quanto brava, con una recitazione più contenuta nella prima parte e volutamente esplosiva nella seconda.
Un film apparentemente leggero, in realtà cinicamente critico.

Voto 6½