Il loro palcoscenico è uno spazio circolare con ballatoi e una gigantesca parete coperta da uno schermo; sopra il pubblico - allertato sin dall'ingresso in teatro con appositi cartelli: lo spettacolo non è fatto per i deboli di cuore, c'è da stare 70 minuti in piedi quindi munirsi di scarpe comode, viene utilizzata acqua quindi indossare abiti appositi… - grava un telo che si tinge di vari colori, dal quale si intravedono strane forme che volano, si odono grida; che si copre di gocce fosforescenti come uno strano cielo fatto di stelle liquide e squittii, e ancora produce i rumori di acqua che cade, viene percosso da palline da ping pong. La gente partecipa sin da subito con evidenti mormorii di sorpresa fino a quando quel telo - che poi si scopre essere di carta - viene "bucato" dai corpi sospesi nel vuoto che, appesi a testa in giù, si insinuano fino al pubblico. E quando la colonna sonora si fa assordante e il velario di squarcia, coriandoli, palline, fumo travolgono il pubblico, inizia e proprio rituale di liberazione: su una colonna sonora che va dalla musica techno a percussioni tribali suonate dal vivo (l'ha composta da Gaby Kerpel) i danzatori s'inseguono sospesi nell'aria sfidando nebbia, vento, sfidando l'acqua che, come pioggia, cade su di loro e sulla gente sotto di loro, salendo faticosamente su corde sospese a metri e metri da terra, chiamandosi l'un l'altro come se fosse in corso una tempesta senza scampo da cui è impossibile uscire vivi. Sfidano la legge di gravità, i De La Guarda: volando pericolosamente, camminando in verticale sulle pareti, coinvolgendo il pubblico in una sorta di rave dove la gente balla e loro si sparpagliano in sala, ti abbracciano ti accarezzano anche nelle parti più intime, ti baciano sulla bocca, ti bagnano con l'acqua con cui ormai sono ricoperti dalla testa ai piedi. Un danzatore-acrobata seminudo cala dall'alto, acchiappa a casaccio spettatrici, le accompagna in un volo spericolato; su un palchetto semovente al centro dell'arena si svolge un tip tap metropolitano dove i tempi battono con violenza su un lastre di ferro; una ragazza volante viene sbattuta contro la parete-schermo con sempre maggiore forza. Phicon Baldinu e Diqui James hanno creato uno spettacolo dove non c'è trama e neanche messaggio: l'obiettivo è emozionare e coinvolgere lo spettatore, trasformare l'aria in palcoscenico, costringere il pubblico con il naso all'insù sovvertendo le regole spaziali del teatro. E il trionfo finale - da parte di un pubblico di giovanissimi - si stempera in una grande festa discotecara, al ritmo di house latina.
Voto
8
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